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In occasione della visita a Napoli da parte del ministro dell'Interno Lamorgese, questa associazione antiracket, Movimento per la lotta alla criminalità organizzata, aveva regolamentato chiesto, tramite la segreteria del ministro dell'Interno, di poter ottenere un incontro anche breve. Sarebbe stato facile al sottoscritto, già testimone di giustizia e presidente dell'associazione, essendo di Pompei, raggiungere il ministro Lamorgese in occasione della sua visita in Prefettura per il Comitato per l'ordine alla sicurezza pubblica proprio sul problema criminalità organizzata e sicurezza.
Poteva essere un'occasione per il Ministro dell'interno di mostrare attenzione vera a chi ha denunciato la camorra proprio dove la criminalità organizzata è ancora attiva e ancora fa vittime.
Ma cosi non è stato e non sarà!
Dal Viminale abbiamo ricevuto solo risposte vaghe ma né un sì né un no.
Diversamente hanno scartato il compito alla Prefettura di Napoli, dove mi sono rivolto attraverso la segreteria del sig. Prefetto. Ma anche dalla Prefettura non ci sono state risposte soddisfacenti nonostante lo scrivente abbia un ottimo rapporto essendo conosciuto per il mio impegno nella lotta alla criminalità organizzata tuttora portato avanti.
Così si ha l'impressione che il marchio Testimone di Giustizia non sia ben accetto dal Viminale e mi dispiace dirlo anche dal numero uno del Viminale.
Il silenzio del Ministro Lamorgese, sicuramente, non intacca la mia persona e non fermerà la mia determinazione contro la camorra ma ci fa dire che affermazioni come quelle che il Viminale sia dalla parte di chi denuncia ci sembrano più chiacchiere.
Tutto ciò è un grandissimo controsenso e si rischia veramente di calpestare gli onesti come lo scrivente.

Luigi Coppola
Testimone di giustizia
Presidente Movimento per la lotta alla criminalità organizzata

Foto © Imagoeconomica