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'I giornalisti attaccati anche dalla politica come il male'
Bologna. "Il meccanismo è chiaro. Le mafie, ma anche altre tipologie di potere, hanno spostato l'asticella sui giornalisti perché spetta a loro il compito di informare i cittadini. Sono i giornalisti a mettere a disposizione gli strumenti di conoscenza essenziali per cogliere i meccanismi del malaffare nel nostro tempo. Ma i giornalisti, anche dalla politica, sono spesso attaccati come fossero il male assoluto: si vorrebbe che fossero il cane da compagnia della democrazia, anziché il cane da guardia". Lo ha detto Paolo Borrometi, giornalista siciliano da anni sotto scorta, nell'ambito del Modena Buk Festival 2019 che apre domani, dove domenica presenterà il libro 'Un morto ogni tanto. Perché combatto contro la mafia' (Solferino). "Per questo davanti a episodi chiave di intimidazione dei giornalisti l'indignazione dei cittadini raramente si leva con forza. Vale oggi per i colleghi Floriana Bulfon e Giovanni Taormina, così come per me quando si scopri' l'attentato che doveva farmi saltare in aria con la mia scorta".

ANSA