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Vittima ha trovato busta e telefonato a forze ordine
Udine. La busta con due proiettili calibro 6,35 recapitata stamani a Giovanni Taormina è già stata inviata al Gabinetto interregionale della Polizia scientifica di Padova per eseguire l'esaltazione delle impronte papillari latenti alla ricerca di tracce dell'autore dell'intimidazione. E' stato lo stesso giornalista a trovare la busta gialla con il suo nome - scritto probabilmente con un normografo - all'arrivo sul posto di lavoro. Era a poca distanza dalla buca delle lettere della sede Rai di Udine. Dopo averla aperta e aver scoperto il contenuto ha chiamato le forze dell'ordine. Del caso si sta occupando la Polizia con la Digos della Questura di Udine che ha ascoltato Taormina in giornata. Lo scenario è quello di un'intimidazione legata alla criminalità organizzata che potrebbe essere legata all'attività di giornalista. Gli investigatori approfondiscono in particolare possibili risvolti collegati a una recente intervista fatta da Taormina a un pentito di 'ndrangheta. Non si esclude però neppure un episodio legato alla criminalità comune. All'interno della busta era stata allegata anche una foto scattata a Palmanova in occasione di una fiaccolata per la morte di Alice, la sedicenne friulana deceduta a ottobre nei bagni della stazione ferroviaria di Udine a causa di un'overdose (e non, come riportato in precedenza, in occasione di un evento di Libera). Tra le ipotesi al vaglio anche il gesto di un mitomane o ipotesi non legate all'attività professionale.

ANSA