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Un Mister X ha già preso il posto di Ninì Bacchi – il numero uno di B2875 arrestato a inizio mese nel corso dell’inchiesta Game Over condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. La maxi operazione ha portato all’arresto di 31 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, riciclaggio, auto riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori aggravato dal metodo mafioso, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla raccolta abusiva di scommesse e alla truffa ai danni dello Stato e traffico di stupefacenti. Secondo le dichiarazioni del pentito di mafia, Sergio Macaluso – raccolte dai pubblici ministeri della Dda Amelia Luise, Annamaria Picozzi e Roberto Tartaglia, e depositate  nel processo Apocalisse, contro i boss di San Lorenzo – con Bacchi, le famiglie mafiose avevano fatto davvero un gran salto di qualità: tante agenzie gestite dai prestanome dei clan si erano infatti spostate sotto l’ombrello di B2875, aumentando i guadagni grazie a nuovi software per la gestione delle scommesse a livello internazionale. Poi, però, a un certo punto, le percentuali sui guadagni mensili vennero ritenute troppo basse dai boss. “Non pagava il dovuto alle famiglie, per la gestione delle agenzie” – riporta la Repubblica, edizione di Palermo. Bacchi così era stato messo da parte, e al suo posto si è insediato un nuovo signore dei giochi – il cui nome è stato secretato nei verbali –  che grazie a una ventina di dipendenti “si è allargato con le varie famiglie di Palermo, prendendo accordi”. Il nuovo referente comunque è già al centro di un’indagine dei carabinieri del nucleo investigativo, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, responsabile del pool antimafia di Palermo.
lp/AGIMEG

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