Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

ciotti c andrea leoni PALERMO. "Siamo qui, in segno di sostegno ai lavoratori della Calcestruzzi Belice, affinché il cammino di riscatto e uso sociale del bene confiscato abbia continuità e ricadute sempre più collettive. Ma siamo qui anche per ricordare che ogni bene confiscato e restituito all'uso sociale, può rivelarsi la chiave di volta, lo strumento determinante per sconfiggere il sistema mafioso e i poteri sporchi e corrotti che lo alimentano. Qui per sottolineare, dunque, la necessità di approvare tutte le misure contenute nel nuovo codice antimafia volte a renderlo più efficace". Lo dice don Luigi Ciotti. "Ma le leggi sono forti quando sono incise nella coscienza dei cittadini. - aggiunge - Per questo non solo dobbiamo sentire profondamente nostro quest'impegno, ma sentire anche rivolte a noi le minacce a chi lo rafforza con parole oneste, serie, documentate. È il caso di Salvo Palazzolo, bravo giornalista oggetto ieri di minacce per aver informato delle misure preventive di confisca applicate ad alcuni 'beni' della famiglia Riina". "Sappiano questi signori, i quali minacciano di risorgere come l'Araba Fenice per vendicare nove volte l''offesa' ricevuta, che esiste una Sicilia e un'Italia che s'impegnano per la libertà e la giustizia, e che di fronte alle minacce e alle menzogne non indietreggiano né tacciono", conclude.

ANSA

Foto © Andrea Leoni

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos