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Napoli. "Il processo sulla trattativa Stato-mafia deve portare alla luce tutto quello che fu fatto". Lo ha detto il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello, intervenuto a 'Palermo chiama Italia', manifestazione che sta attraversando le piazze del Paese in ricordo della strage di Capaci di cui oggi ricorrono i 25 anni. Riello, parlando agli studenti presenti nel Teatro Augusteo di Napoli, ha affermato che "la scelta deve essere netta perché la mafia non è un'agenzia di servizi che dà lavoro. La scelta che dovete compiere è tra essere cittadini o sudditi, essere uomini liberi o schiavi perché la mafia mette il cappio per una vita criminale". Da Riello, l'invito ai giovani a "non fare di questa giornata un santino di Falcone e Borsellino, ma fare in modo che l'impegno di oggi sia vero e quotidiano". Durante la manifestazione, promossa dall'Ufficio scolastico regionale, il direttore Luisa Franzese ha sottolineato l'impegno delle scuole campane e degli insegnanti "per far crescere nelle nuove generazioni il valore della legalità". In sala sono stati presenti i vertici delle forze dell'ordine ed il prefetto di Napoli, Carmela Pagano, che ha ricordato: "Le più innovative misure di prevenzione nascono proprio dal contributo eccezionale e dalla capacità di Falcone e Borsellino".

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