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di Angela Marino
Boss della malavita, signori della droga e professionisti del sequestro di persona, ecco chi sono i criminali più pericolosi d'Italia nella lista della Criminapol.

Padrini della mafia, boss della camorra, ‘capiuvastuni' della n'drangheta, signori della droga e professionisti del sequestro di persona: questi i criminali più pericolosi d'Italia, ancora a piede libero. La lista aggiornata dei latitanti italiani più temibili viene periodicamente diffusa dalla Criminalpol per esortare i cittadini a collaborare, segnalando eventuali avvistamenti o informazioni utili alle ricerche. Defalcata da alcuni arresti eccellenti, come quello del superlatitante della Nuova camorra organizzata, Pasquale Scotti o quello del boss mafioso Andrea Nizza, ecco quali criminali annovera ancora la lista.

Matteo Messina Denaro (cosa nostra)

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Ricercato dal 1993,  deve scontare l'ergastolo. Il boss di Cosa Nostra à accusato di associazione mafiosa, omicidio, strage, devastazione e reati minori. Nel 2010 Messina Denaro è stato incluso dalla rivista Forbes nell'elenco dei dieci latitanti più pericolosi del mondo.


Giovanni Motisi (cosa nostra)

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Latitante dal 1998, anche lui deve scontare l'ergastolo. A capo dell'omonimo clan di Palermo, è ricercato dal 1998 per omicidio, dal 2001 per associazione di tipo mafioso e dal 2002 per strage. Le ultime notizie del boss risalgono alla festa di compleanno della figlia, festeggiata nel 1999 in una villa in contrada Cavallaro, a Palermo. Quello fu uno degli ultimi nascondigli noti di Motisi.


Attilio Cubeddu (Anonima sequestri)

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Attilio Cubeddu, latitante dal 1997, è stato condannato all'ergastolo. Il suo nome viene collegato al sequestro dell’imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini, liberato dopo il pagamento di un riscatto di cinque miliardi di vecchie lire. Subito dopo il rilascio scattò la caccia ai due aguzzini di Soffiantini, Attilio Cubeddu e Giovanni Farina.Cubeddu non ha mai fatto parte di associazioni di tipo mafioso, eppure è considerato uno dei criminali più pericolosi d'Italia. Il bandito di Arzana, ha 69 anni ed è il più anziano della lista dei latitanti.


Marco Di Lauro (camorra)

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Ricercato dal 2004, lo aspetta l'ergastolo. Classe 1980, è il quarto dei dieci figli del boss di camorra, Paolo Di Lauro, capo del clan omonimo e ora recluso in regime di 41 bis. Il 2 maggio del 2012, la Terza Corte di Assise di Appello del Tribunale di Napoli lo ha condannato Marco (già latitante) all'ergastolo per l'omicidio del giovane Attilio Romanò, ucciso per errore nel gennaio del 2005 durante la prima faida di Scampia, a Napoli. Marco ha guidato la famiglia durante l'assenza dei fratelli Ciro e Vincenzo di Lauro e del padre. Il 17 novembre 2006 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali. Secondi voci di quartiere Di Lauro jr non si sarebbe mai mosso da Secondigliano.


Giuseppe Giorgi (‘ndrangheta)

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Latitante dal 1995, deve scontare 17 anni di reclusione.  È il genero del capobastone della ‘ndrina dei Romeo, Sebastiano Romeo. Il suo nome è stato collegato dal pentito Francesco Fonti allo smaltimento di rifiuti tossici e radioattivi sulle cosiddette “navi dei veleni” che poi venivano affondate con la dinamite lungo le coste italiane. È ricercato per traffico di droga ed armi, omicidio e associazione a delinquere di stampo mafioso.


Rocco Morabito (‘ndrangheta)

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Ricercato dal 1994, deve scontare 30 anni di reclusione. Affiliato al ramo dei Morabito della ‘Ndrangheta, a 25 anni lasciò il nativo Aspromonte e si trasferì a Milano, dove divenne "il signore della coca". Lì gestiva l'importazione e lo spaccio di droga per conto della cosca. Oggi cinquantenne, ‘u Tamunga è ricercato dal 1994 con l'accusa di associazione mafiosa e traffico di droga. Dal 10 febbraio 1995 è ricercato anche in campo internazionale. Secondo le autorità il boss potrebbe trovarsi in Brasile.

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