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La dichiarazione dell'avvocato Giulio Vasaturo dopo la sentenza

Roma, 29 giu. (askanews) - "Con questa sentenza viene riconosciuto in pieno il valore dell'impegno della magistratura e delle forze dell'ordine contro le mafie di Roma". Così ha detto l'avvocato Giulio Vasaturo, legale di parte civile, al termine del processo che ha visto la condanna a 10 anni di reclusione di Carmine Spada, considerato al vertice dell'omonimo clan mafioso di Ostia, e del suo diretto Emilio Belletti.

La decisione dei giudici arrivata ieri a tarda sera, dopo una giornata di repliche dei difensori, chiude il caso della estorsione ai danni del gestore di una ricevitoria Snai. I pm Mario Palazzi ed Ilaria Calò, in sede di requisitoria, avevano chiesto una pena a 15 anni di reclusione per Spada, ma il riconoscimento dell'aggravante del metodo mafioso premia comunque di fatto la ricostruzione dei pubblici ministeri.

"Lo Stato e tanta gente per bene sono pronti a fare quadrato attorno a chi denuncia i clan", ha continuato l'avvocato Vasaturo, che in aula ha rappresentato l'associazione Libera. Spada e Belletti nel 2014 avrebbero costretto il gestore della ricevitoria al quale contestavano di non aver giocato una schedina vincente da 25mila euro estorcendogli poi una somma complessiva di 275mila euro.

A sollecitare la condanna erano stati i sostituti Mario Palazzi ed Ilaria Calò. Ieri sera ad ascoltare il verdetto c'era anche il procuratore aggiunto Paolo Ielo. Nel corso delle requisitoria era stato sottolineato come questo episodio dimostri come gli Spada abbiano gestito e controllato il territorio di Ostia con assoluta lucidità e precisione. Secondo i magistrati dell'accusa l'obiettivo dei clan era quello di "mungere la vittima di tutto il suo denaro oppure l'acquisizione fraudolenta di attività commerciali da far gestire poi a prestanome".

Nel processo si era costituita parte civile anche Roma Capitale assistita dall'avvocato Enrico Maggiore. Ed anche molti degli investigatori della Squadra mobile della polizia che hanno svolto indagini sul caso e sono da sempre presenti sul territorio hanno voluto esser presenti nell'aula di piazzale Clodio.

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