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L'avvocato difensore di genocida Guillermo Fanego è stato protagonista di una vera e propria lectio magistralis del negazionismo storico durante la sua arringa nel contesto della megacausa ESMA IV.

Dal nostro inviato in Argentina. Come un verme che continua a venire fuori dal corpo tarlato della democrazia, il termine del processo giudiziario ESMA IV inizia a intravedersi, anche se molto lentamente. L’equipe medica che ha in cura questo paziente in coma, non si azzarda a dare la diagnosi definitiva. È probabile che il danno sia maggiore di quanto avremo voluto. Soprattutto considerando che l'apparato repressore è più vigente che mai, reinventandosi nel suo proprio spazio politico attraverso una figura come Sergio Berni, protagonista di campagne mediatiche per lanciare offese contro gli organismi difensori dei diritti umani. Contemporaneamente e sulla stessa scia, lo scorso 14 Settembre, l'avvocato difensore di genocida Guillermo Fanego ha fatto la stessa cosa durante la sua arringa nell’ambito del processo ESMA IV, dove sono 8 gli accusati per crimini di lesa umanità contro più di 800 vittime del terrorismo di Stato.  

Come un alunno maleducato delle medie che sfida il docente per mettere in mostra la propria arroganza davanti ai suoi amici, Fanego si è presentato davanti al tribunale senza dare una risposta diretta sul documento che doveva confutare. Nel documento si leggeva che il suo difeso, Horacio Luis Ferrari, faceva parte del personale dell'Esma nell'anno ’77, fatto in sé negato fino ad oggi. Fanego ha iniziato la sua arringa recitando una strana e noiosa scena di un film di epoca, forse nel tentativo, con l’animo del docente, di educare all'incolto tribunale e al pubblico composto da avvocati, giornalisti specializzati e centinaia di persone, tra cui familiari ed amici delle vittime. Questa volta, il suo discorso rimane registrato per la storia nelle reti social, grazie alla copertura da parte del giornalismo indipendente di La Retaguardia. Quindi, le generazioni future potranno rivedere questo video, a dimostrazione del sinistro pensiero ideologico di chi avalla il genocidio messo in atto durante gli anni del terrore della dittatura civico - militare - ecclesiastica in Argentina (dal ‘76 al ‘83).

fanego durante processo estratto film presentato al tribunale

Foto (2 e 3) L'avvocato Fanego durante il processo ed un'immagine dell'estratto del film che ha presentato dinnanzi al tribunale


In seguito l'avvocato Fanego ha utilizzato il tempo a disposizione concesso dal tribunale per dilungarsi su una serie di temi interminabili che a lui sembravano importanti citare per definire la sua posizione: "… Signor presidente, se io devo valutare quali sono le prove, lo faccio nella misura che voi capite che questa valutazione di prove non risponde ad uno schema normale, perché se rispondesse ad uno schema normale di un giudizio equo sarebbero valutate in un determinato modo… ". (*1) È così che abbiamo iniziato ad ascoltare le sue opinioni un po' su tutto, sulla spaccatura politica, il Kirchnerismo, Santiago Maldonado, mass media, la situazione dei carcerati di fronte al rischio del COVID 19… Ha parlato anche dei processi su crimini di lesa umanità come quello in cui è accusato il suo assistito, chiamandoli "processi vendetta": "… Dall'anno 2004  in poi o 2003 quando si riaprirono queste cause e che ci hanno portato a questo punto, dove vediamo che realmente il tribunale insieme alla procura (non parlo delle querelle che sono una questione a parte), ma insieme alla procura non sono state rispettate  assolutamente tutte le norme applicabili e hanno continuato a adeguare il diritto e le norme processuali con un criterio selettivo, ciò non fa altro che confermare a questa difesa che non siamo in un processo di diritto, ma in un processo di vendetta". Già sul finire, dopo quasi 2 ore e mezza di discorso riguardo il tema dell'arringa in concreto, ha concluso dicendo: "signor presidente, su questo tema se lei vuole lo chiudiamo qui, perché dovrei entrare in pieno ad analizzare quella documentazione scomparsa (?!) con le dichiarazioni di testimoni e questo richiederebbe molto più tempo di quanto previsto per il giorno di oggi. Quindi per oggi se a lei gli sembra giusto do per conclusa l'udienza…". La continuazione dell’arringa  resta fissata per prossimo lunedì 21 settembre, e Fanego ha precisato che: "farà l’impossibile affinché lunedì della prossima settimana non compromettiamo nuovamente un'udienza per qualche problema attinente alla mia salute"…

La causa ESMA IV è iniziata ad Agosto 2018 e a Giugno 2019 si erano già concluse le arringhe della difesa unificatrice (816 vittime). I delitti oggetto di  questo quarto processo sono sequestri, tormenti, omicidi, violazioni e sottrazione di bambini e bambine. Sono nove gli accusati tra i quali ci sono sei ex-agenti dell'Armata (Ramón Roque Zanabria) José Ángel Iturri, José Luis María Ocaranza, Carlos Néstor Carrillo, Horacio Luis Ferrari e Carlos Mario Castellví), un'ex agente di polizia (Raúl Amando Cabral), un ex civile dell’intelligence (Miguel Conde) e si chiude questo gruppo con un ex agente integrante del ‘grupo de tareas’ (Claudio Vallejos). Per tutti loro la procura ha chiesto l’ergastolo ed inabilitazione perpetua per reati di lesa umanità, ad eccezione di Vallejos per cui è stata chiesta una condanna di solo sei anni, condizionata dall'accordo di estradizione esistente con il Brasile. (*2) Ma oggi prosegue ancora la fase dell’arringa per quanto riguarda l'approvazione o meno del documento che testimonia la presenza di Ferrari dentro l'ESMA nel 1977.

documento ferrari era all ESMA da 28 01 1977

Foto (4): Secondo questo documento Ferrari era all'ESMA a partire dal 28 gennaio 1977


Questa prova è stata presentata al di fuori della fase di istruzione del processo e accettata dai giudici, per cui corrisponde ora alla difesa esporre la sua arringa per definire l’acquisizione o meno di questo documento. Il processo era stato interrotto a Marzo di questo anno dovuto alla fiera giudiziaria straordinaria a causa della pandemia del COVID 19 e quindi riprogrammata per questo 7 Settembre, ma dovuto ad un problema di salute di Fanego dovette essere posticipato a lunedì 14.

Trascorsi 44 anni dall’inizio del terrorismo di Stato, l'Argentina è considerata un paese di avanguardia in quanto ai processi di lesa umanità se comparati, ad esempio, con il resto dei paesi che hanno sofferto dittature simili nella regione. Tuttavia, dalla documentazione raccolta da investigazioni di differenti organismi di diritti umani e dagli stessi processi giudiziali chiusi o ancora in corso, si conclude che ci sono ancora centinaia di repressori rimasti impuniti. Ad esempio dobbiamo considerare che diversi nomi segnalati in questo giudizio erano già stati identificati dai sopravvissuti dagli anni ’80 e che adesso si cerca di portare a processo. Rimane in sospeso una riflessione urgente sul perché non sono andati avanti i processi penali su quella parte della società civile che avallò la dittatura  (chierici, imprenditori, giudici, ecc.), che oggi vive inserita come persone comuni nel tessuto sociale della nostra attuale democrazia.

È passato del tempo e le conseguenze di non riuscire ad avere giustizia piena derivano dalla capacità dell'apparato repressivo di riadattarsi e mutare le sue forme dietro le schiere del vero potere in Argentina. Il presidente Alberto Fernández in codice "negazionista" ha detto recentemente pubblicamente che è necessario voltare pagina (Febbraio 2020), in relazione alla necessità di ristrutturare le forze di sicurezza e militari senza dover passare da una istanza giudiziaria. Questa provocazione, che è diretta contro gli organismi di diritti umani, rientra nell’avallo politico che giustifica le sparizioni forzate che stiamo vivendo in questi ultimi mesi in Argentina.  

Mentre la tartaruga della giustizia argentina avanza, speriamo che presto il Dr. Fanego possa concludere la sua arringa. Dopo oltre 4 decenni, tutta una covata di repressori sta chiudendo naturalmente il proprio ciclo di vita in piena impunità. Non sappiamo ancora in che misura quella cultura di terrore e morte sia ormai superata purtroppo nell'indifferenza della generazione a venire. Ma l'unica maniera di cercare di guarire le ferite profonde di questa democrazia è tirare fuori uno alla volta i vermi che rimangono esposti grazie a processi come questo. Solo così sarà possibile cercare di pulire al massimo l'infezione mortale che appesta nella coscienza collettiva. É necessario stare all'erta affinché non ci sia mai più un nuovo ciclo di terrore sotto le nuove vesti istituzionali. Il caso del Brasile, con Bolsonaro in testa, può stare a guardarci da molto più vicino di quanto sospettiamo.

Foto di copertina: Centro di detenzione clandestino della Scuola di Meccanica dell'Armata (ESMA) dove furono detenute circa 5.000 persone durante l'epoca del terrorismo di Stato  

Note:

*1 - Estratti dell'arringa di Fanego 

https://youtu.be/2BSX7pqIwOw

Vallejos accusato in Brasile della morte del pianista “Francisco Tenoro Cerqueira Junior mentre accompagnava Vinicius de Moraes in una serie di presentazioni a Buenos Aires”

https://www.lacapital.com.ar/edicion-impresa/brasil-extradito-la-argentina-un-represor-que-actuo-la-esma-n554725.html

*3- https://www.infobae.com/politica/2020/02/21/alberto-fernandez-junto-a-la-nueva-cupula-de-las-fuerzas-armadas-en-la-despedida-de-un-contingente-de-cascos-azules/


Foto:

(copertina) https://www.diarioelinforme.com.ar/2018/11/26/audiencias-de-esma-iv-y-juicios-en-causas-de-derechos-humanos

(2, 3) Frame del programma in diretta di La Retaguardia

https://youtu.be/2BSX7pqIwOw

 (4) http://www.laretaguardia.com.ar/2020/09/se-reanudo-esma-iv-con-el-alegato.html?fbclid=IwAR0A7Bxq0JiKIIlV-RZ38Go37sywpCX393nrPZev-_etmayE-kkwErLGuZQ

(del 18 settembre 2020)

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