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Il commento del consigliere togato: “Si rischia di fare scomparire Autonomia&Indipendenza e i candidati indipendenti”
di Davide de Bari - Video

“Il nuovo disegno di legge del Csm non farà venir meno il potere delle correnti, ma rischia di far scomparire qualsiasi soggetto indipendente che voglia ambire a partecipare ai lavori del Csm”. Sono queste le parole del consigliere togato, Sebastiano Ardita, in un video messaggio sulla sua pagina Facebook, riguardo la nuova riforma dell’organo di autogoverno della magistratura, promossa dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Secondo il magistrato catanese con questa legge “si rischia di far scomparire i gruppi che si sono proposti di poter sconfiggere il sistema delle correnti, anche se sono minoritari. Rimarranno solo due correnti, quelle che potranno accedere ai ballottaggi uninominali. Nessun magistrato indipendente dai gruppi si presenterà se non farà attività associativa, se non sostenuto dalle reti e dalle correnti”. Quindi, l’effetto sarà “quello di far scomparire Autonomia&Indipendenza e coloro i quali hanno cercato di battersi contro il sistema delle correnti, votando di volta in volta il candidato più meritevole e quei soggetti culturalmente distanti, ma che nel concreto meritassero di essere promossi”. Per far comprendere meglio, Ardita ha fatto degli esempi con lo stesso sistema di voto nella politica: “Non è difficile capire quali effetti il collegio uninominale può produrre: ci sono esperienze che vengono dalla politica, in Sicilia nel 2001 una coalizione ha vinto 61 a 0 rispetto all’altra colazione degli altri collegi uninominali. - ha detto il consigliere togato - Che speranze avrebbe avuto un singolo cittadino a presentarsi, per quanto stimato, contro un’altra coalizione se l’altra colazione ha perso 61 volte. Basterebbe guardare a questo per capire come l’effetto non potrà essere quello di battere le correnti, ma sarà quello di rafforzarle e consegnare il Csm a queste correnti”.
All’interno del nuovo testo di riforma “ci sono anche altre disposizioni pericolose che prevedono una serie di poteri e oneri, gestione e controllo da parte del Csm rispetto ai nuovi procuratori della Repubblica. Questo comporterà un controllo penetrante del Csm che avrà non solo più potere rispetto alla forza delle correnti, ma anche rispetto ai capi degli uffici. Si verticizzerà il sistema, all’opposto della nostra Costituzione. Quindi le correnti ancora più forti e interlocutori forti che devono parlare con la politica: questo è l’effetto che si otterrà. - ha concluso Ardita - Se si voleva ottenere l’effetto opposto di rendere il Csm indipendente dai gruppi organizzati e dalla politica, bisogna non introdurre un sistema che potrebbe portare questi effetti”.

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