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di AMDuemila
Guardia Nazionale mobilitata in una cinquantina di stati
Obama: "Proteste pacifiche siano punto di svolta"

Non cessano le proteste negli Stati Uniti. Dalla morte dell'afroamericano George Floyd, assassinato da un agente di polizia mentre era immobilizzato a terra da quest'ultimo, le manifestazioni della società civile sono divampate da Minneapolis, dove Floyd è stato ucciso, in ben 140 città americane e in 40 di queste le autorità hanno imposto il coprifuoco per prevenire disordini notturni, in molti casi inutilmente. Una cinquantina, invece, gli Stati che hanno mobilitato la Guardia Nazionale, per affiancare le polizie locali nella gestione dell'ordine pubblico con oltre 17.000 riservisti tornati in servizio. L'elenco delle città, citando solo le principali, è lungo: Atlanta, Baltimora, Birmingham, Boston, Charlotte, Chicago, Columbus, Dallas, Denver, Detroit, Fort Lauderdale, Houston, Indianapolis, Jacksonville, Kansas City, Las Vegas, Los Angeles, Louisville, Miami, Nashville, New Orleans, New York City, Philadelphia, Phoenix, Pittsburgh, Portland, Richmond, Salt Lake City, San Francisco, Seattle, Tampa; Washington. Circa 4 mila sono le persone arrestate dall'inizio delle proteste come riporta la Cnn. I primi arresti risalgono a martedì scorso, all'indomani della morte di Floyd a Minneapolis. Due, invece, le persone morte durante le quattro sparatorie avvenute a Davenport, in Iowa, negli Stati Uniti, nel corso delle violenti proteste di ieri sera, sesta notte di manifestazioni dopo la morte di George Floyd.
"Non giustifichiamo la violenza, non inventiamo scuse, non prendiamone parte, se vogliamo che il nostro sistema di giustizia penale e la società americana più in generale, operino sulla base di un codice etico più alto, allora dobbiamo modellare noi stessi quel codice". E' l'appello dell'ex presidente Usa, Barack Obama, contenuto in un articolo a sua firma su Medium.com e intitolato "Come rendere questo momento un punto di svolta per un cambiamento reale". "Se riusciamo a incanalare la nostra giustificabile rabbia in un'azione pacifica, efficace e duratura", ha suggerito il primo presidente nero degli Stati Uniti, "allora questo momento può essere un vero punto di svolta nel lungo viaggio della nostra nazione per essere all'altezza dei nostri più alti ideali". "Se vogliamo portare un cambiamento reale", ha concluso Obama, "allora la scelta non è tra la protesta e la politica. Dobbiamo farle entrambe. Dobbiamo mobilitarci per aumentare la consapevolezza e dobbiamo organizzarci e votare per assicurarci di eleggere candidati che agiscano per le riforme".

Foto © Lorie Shaull

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