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di AMDuemila
Lo hanno chiamato "gancho ciego” o spedizioni "contaminate". E' il sistema che permette di far passare tonnellate di droga, dal Sud America all'Europa, all'interno dei container che trasportano merce deperibile fino a giungere i principali porti europei come Rotterdam, Anversa e Amburgo.
Secondo l’Organized Crime and Corruption Reporting Project, infatti, il 70% del traffico è dato da container che “legalmente” lasciano porti come quelli in Ecuador e altri in America Latina che, sulla carta, trasportano prodotti deperibili come frutta, fiori e prodotti ittici per avere una rapida uscita delle merci nei porti di arrivo attraverso anche 20 o 30 rotte aperte contemporaneamente.
I dati sono stati riportati nei giorni scorsi dal Corriere della Calabria.
Secondo gli investigatori vi è un rapporto diretto tra Narcos e 'Ndrangheta. Una gestione che passa attraverso broker e intermediari nei principali porti, generando profitti stimati tra i 30 e i 40 miliardi di dollari l’anno. Denaro che poi viene rinvestito in attività legali come bar, ristoranti, immobili, gioco, scambi in criptovalute e imprese import ed export.
Proprio lo scorso mese è stato intercettato dalla polizia un carico di ben 3.2 tonnellate di cocaina, proveniente dal porto di Guayaquil in Ecuador e diretto in Europa. La città della provincia di Guayas e che si affaccia sull’Oceano Pacifico rappresenta uno degli snodi cruciali per il traffico di droga dal Sud America.

La Perla del Pacifico
Proprio nel porto della provincia di Guayas, chiamato anche la “Perla del Pacifico”, tra il 2016 e il settembre 2019, sono state individuate e sequestrate 40 tonnellate delle oltre 62 sequestrate in tutti i porti dell’Ecuador. Nel 2016 c’è stato il sequestro di droga più grande in Ecuador individuato in un carico di 3.200 sacchi di sale di grano. Il test sul campo ha determinato che 474 sacchi erano stati miscelati con la cocaina, ciascuno con un peso approssimativo di 25 chili, per un totale di 11,85 tonnellate di coca purissima e diretta proprio in Europa.

Un “mare di droga”
E’ attraverso il mare che passa principalmente tutta la droga del mondo. La “strada della droga” che si trova all’altezza del “parallelo 10” a nord dell’equatore. “Considerando che il Sud America è la zona zero della cocaina - ha spiegato la giornalista messicana Ana Lilia Pérez nel suo libro Mares de cocaína - se fosse percorsa verso est come un’autostrada diritta, questa rotta attraverserebbe 25 paesi dal Costa Rica alle Isole Marshal. Copre tre oceani, numerosi mari e baie ed è un favorito dei trafficanti di droga perché questa rotta marittima offre una vasta gamma di possibilità di viaggiare in qualsiasi parte del mondo, da acque con poca vigilanza e possibilità minime di detenzione”.

In foto: un sequesto nel torinese in un'immagine d'archivio

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