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di Antonio Ingroia
In queste ore in Amazzonia stanno bruciando e distruggendo centinaia di migliaia di chilometri quadrati di foresta vergine condannando il Mondo alla sua distruzione, lenta ma inesorabile, che morirà asfissiato perché l’Amazzonia, il polmone verde del Pianeta, smetterà di respirare. È solo questione di tempo. E il Responsabile di tutto questo è l’Uomo, le sue ambizioni, il suo sfrenato e incontenibile egoismo, che si manifesta nella rapacità delle lobby che ne governano le sorti. Un’umanità che si autodistrugge.
Lo stesso spirito di autodistruzione sta distruggendo il nostro amato Belpaese.
Una volta fu Berlusconi, poi Renzi, infine Salvini, ed ora l’insano Governo M5S-PD che rischia di concretizzarsi sotto i peggiori auspici. Una vera minaccia alle speranze di democrazia e di cambiamento del nostro Paese.
Mi spiego, anche se comincio a stancarmi di parlare al vento.
Era il 1992: all’indomani delle stragi di Palermo di Falcone e Borsellino, con i miei colleghi allievi di Falcone e Borsellino chiedemmo una reazione di popolo, che ci fu ma non fu sufficiente, e perciò noi ci dimettemmo dal pool antimafia per protestare contro uno Stato ignavo e colluso. Il risultato furono manifestazioni e proteste che produssero solo le dimissioni del Procuratore e del Prefetto di Palermo. Null’altro. Troppo poco. Per il resto cambiò troppo poco.
Esattamente vent’anni dopo, era il 2012, quando scoprimmo le prove delle collusioni fra Stato e mafia dell’oscena Trattativa e finimmo per intercettare le conversazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano col suo amico e indagato Nicola Mancino, tutto il Mondo delle Istituzioni e dei Media di Regime si rivoltò contro di noi. Ancora una volta, tantissimi italiani si schierarono con noi, ma non fu abbastanza.
Non si riuscì a rompere l’accerchiamento. I risultati si sono visti negli anni successivi, con il condizionamento della magistratura che ha perso autonomia e indipendenza, un pezzo dopo l’altro.
Io provai a rompere l’accerchiamento. Rivoluzione Civile fu questo tentativo. Un grande successo: quasi un milione di voti raccolti in solo due mesi, un record nella storia della nostra Repubblica! Una verità manipolata dal sistema dei media di regime che fece passare la falsa immagine di un “fallimento”. Ma quel successo non bastò per entrare in Parlamento grazie ad una legge elettorale incostituzionale che premiò partitini che con un decimo dei nostri voti entrarono in Parlamento solo perché ammessi in coalizione dal PD e a causa dell’assurdo rifiuto di Beppe Grillo che condannò noi a restare fuori dal Parlamento e il M5S all’opposizione, perché se Grillo avesse ascoltato il mio appello per l’Alleanza avremmo vinto insieme le elezioni. Ma lui non volle, non capirò mai il perché, visto che io avrei portato al Governo competenze e istanze di Verità e Giustizia.
Il paradosso è che il M5S, che quegli accordi per un reale cambiamento del Paese allora non volle, oggi accetta accordi che non cambiano proprio nulla. Anzi, accordi autodistruttivi.
Prima l’accordo con Salvini, che - paradossalmente - era più in linea con il voto del marzo 2018 perché la Lega aveva intercettato il voto di protesta contro il Sistema, contro l’Europa, etc. Ed ovviamente altro discorso è come Salvini ha utilizzato quel voto... Ma ora siamo al vero paradosso! L’accordo con il PD che si sta profilando è il peggiore schiaffo alle istanze di intransigenza etica che avevano motivato gli elettori del M5S a dargli fiducia: il PD negli ultimi anni è stato il “partito della conservazione” e delle lobby finanziarie e bancarie italiane ed europee, il partito che con Renzi (tuttora padrone del partito) ha cercato di manipolare la Costituzione e ha rovinato tanti italiani con i ripetuti scandali delle banche, con il jobs act, con la sciagurata riforma della “Buona scuola” e tante, tante altre rovine per gli italiani perbene. Il Partito che ha fra i propri padri fondatori uomini come Giorgio Napolitano e Nicola Mancino, mai rinnegati dal PD. Possibile dimenticare tutto questo??? Altro che discontinuità richiesta al M5S!!! Chi dovrebbe pretendere abiure e discontinuità??? Non certo il PD, ma il M5S, che invece non le chiede. Perché??? perché teme di non ottenerle?? E perché questa paura? La politica dei migliori è quella del coraggio, non quella della paura. La scelta di allearsi al PD da parte del M5S significherebbe imboccare una strada senza ritorno: per sé stesso, e soprattutto per quelle istanze di intransigenza etica chieste dai suoi elettori e già richieste - a suo tempo, ma inutilmente - da Paolo Borsellino, mio maestro indimenticabile, ma da troppi dimenticato... E così l’autodistruzione del BelPaese si sta per realizzare. Ma c’è tempo ed è giunto il momento per ribellarsi a tutto questo. Prima che sia troppo tardi.

Tratto da: facebook.com/antonio.ingroia

Foto © Imagoeconomica

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