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di Lorenzo Baldo
Gogna mediatica per l’on. Giulia Sarti, interviene il Garante della privacy

“Con riferimento a notizie relative alla possibile circolazione di immagini molto personali della deputata M5s Giulia Sarti, richiama l’attenzione dei mezzi di informazione al rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali e del codice deontologico dei giornalisti. Tali regole impongono al giornalista di astenersi dal diffondere dati riguardanti la sfera intima di una persona per il solo fatto che si tratti di un personaggio noto o che eserciti funzioni pubbliche, richiedendo invece il pieno rispetto della sua vita privata quando le notizie o i dati non hanno rilievo sul suo ruolo e sulla sua vita pubblica”. Eccola la nota del garante della privacy, Antonello Soro, in merito alla nuova diffusione di immagini intime della deputata pentastellata.
Siamo di fronte ad un nuovo Medioevo che avanza, con tanto di gogna mediatica tra le più squallide. Che nessuno merita. Soprattutto una donna. Al di là della querelle che vede coinvolta Giulia Sarti – con diversi aspetti ancora da chiarire, come ha spiegato l’avv. Repici – resta il dato oggettivo di un sistema mediatico usato come una clava per distruggere. Un sistema al quale si aggiunge ora questo nuovo tam-tam pruriginoso. “Un atto vigliacco”, lo definisce il Presidente della Camera, Roberto Fico, mentre esprime la massima solidarietà alla collega. Nessun dubbio sulla viltà di chi fa circolare immagini private e i video hard di altre donne creando la fake news che si tratti di filmati della Sarti, con il fine di distruggerla psicologicamente. Questo episodio travalica ulteriormente i confini, già abbondantemente violati, del rispetto dell’essere umano. A prescindere dagli errori che la Sarti può aver commesso – per i quali indubbiamente si assumerà le proprie responsabilità – non può mancare la solidarietà nei suoi confronti per come è stata calpestata la sua dignità. La vigliaccheria a cui fa riferimento Fico è ormai diventata vera e propria crudeltà. Che contamina le chat di chi si rende complice diffondendo quelle immagini private. L’accanimento mediatico che si sta consumando su questo caso affonda le proprie radici nel passato. Ma, come si suol dire “ci sono figli e figliastri”. Le cronache degli ultimi anni non registrano simili trattamenti per altrettanti personaggi pubblici. Che sono passati – o continuano a passare – totalmente indenni nonostante conflitti di interessi smisurati, rapporti con la mafia, furto di denaro pubblico, tangenti e via dicendo. La storia ricorderà uomini e donne della politica e delle istituzioni che hanno abusato del loro potere tradendo la Costituzione. Ci siamo dimenticati di Berlusconi, Dell’Utri, Renzi, passando per la Boschi, fino ad arrivare alla Lega di Salvini, i 49 milioni sottratti alla collettività e tanti altri loro colleghi? Probabilmente sì. Ma questa nuova gogna mediatica non è stata altrettanto spietata con costoro. L’obiettivo di chi intende ingannare le persone – spostando l’attenzione da una notizia all’altra – appare sempre più realizzato. Se ancora c’è la possibilità di uscirne non ci è dato sapere. Opporsi a questa forma strisciante di violenza resta però il primo passo da compiere.

Foto © Imagoeconomica