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de magitris luigi pugno alzato c imagoeconomicadi AMDuemila
Pubblicate le motivazioni della sentenza d'appello.
De Magistris: "Mi sento di nuovo pm"

I provvedimenti con cui nel 2007 furono sottratte all'allora pm di Catanzaro, Luigi de Magistris, le inchieste Poseidone e Why Not, furono "illegittimi" ed adottati "in violazione dei doveri di astensione” nel primo caso, ed “in violazione di uno dei presupposti previsti dalla legge, l’assenza del tentativo di sostituzione con altro pm”, nel secondo. A dirlo sono i giudici della Corte d'Appello di Salerno nelle motivazioni della sentenza del processo per la sottrazione di quei fascicoli d'indagine.
Dopo le assoluzioni di primo grado, la Corte d'appello di Salerno, presieduta da Massimo Palumbo, lo scorso novembre aveva parzialmente riformato, accogliendo nella sostanza l'atto di appello proposto dalla sola parte civile Luigi de Magistris (difeso dagli avvocati Stefano Montone ed Elena Lepre), la sentenza del procedimento sul cosiddetto scontro tra Procure.
Così in Appello - che ha valore solo civile, perché la Procura non ha fatto ricorso - i giudici hanno riqualificato le accuse da corruzione giudiziaria in abuso d’ufficio per la revoca del fascicolo Poseidone e hanno dichiarato la prescrizione per l’allora procuratore aggiunto Salvatore Murone, per l’allora senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli e per l’allora sottosegretario alle Attività produttive Giuseppe Galati. Prescrizione anche per i reati ipotizzati intorno all’avocazione alla Procura generale del fascicolo Why Not, anch’essi riqualificati da corruzione giudiziaria in abuso d’ufficio: ne erano accusati Murone, l’ex avvocato generale e facente funzione di Procuratore generale Dolcino Favi, l’imprenditore della Compagnia delle OpereAntonio Saladino. Le motivazioni della sentenza del processo di Appello sono state così commentate da de Magistris, oggi sindaco di Napoli: "La Corte d' Appello ha riconosciuto il reato di abuso di ufficio per l'allora Procuratore aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone, il senatore Giancarlo Pittelli, il sottosegretario alle attività produttive Giuseppe Galati, il Procuratore generale facente funzioni di Catanzaro Dolcino Favi e l'imprenditore Antonio Saladino. Avete distrutto il mio difficile e complesso lavoro investigativo ma non avete distrutto la mia coscienza. Provo anche vergogna per tutti quelli che nelle Istituzioni in quegli anni, soprattutto nella magistratura, rimasero alla finestra a guardare lo spettacolo di deviazioni criminali senza precedenti. Se i criminali di Stato hanno vinto in quegli anni è stato anche per questa colpevole inerzia. Oggi, però, è come se mi sentissi di nuovo magistrato".

 Foto © Imagoeconomica

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