di AMDuemila
Pronuncia Cedu per Contrada non estendibile ad altri
E’ giunta ieri la bocciatura della V sezione penale della Corte di Cassazione dell’istanza di revisione del processo a carico di Marcello Dell’Utri, condannato nel 2014 in via definitiva a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. La richiesta era stata avanzata dai legali dell’ex senatore di Forza Italia, Francesco Centonze e Tullio Padovani i quali chiedevano che per il loro assistito fosse applicata la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo sul caso di Bruno Contrada. L’ex numero due del Sisde fu processato per un reato che, secondo i giudici di Strasburgo, all’epoca dei fatti contestati non era sufficientemente tipizzato. Lo stesso reato era stato contestato al fondatore di Forza Italia. Già nella sua requisitoria il sostituto Pg Perla Lori aveva sbarrato la strada alla revisione, sostenendo che la pronuncia Cedu era riferita al caso "singolo" di Contrada "e non era suscettibile di essere estesa ad altri anche perché non si tratta di una sentenza della Grande Chambre". Con questo verdetto nei confronti dell’ex socio di Silvio Berlusconi, la Cassazione ha confermato quanto già stabilito dalla Corte d’Appello, ovvero il rigetto della richiesta di revisione che aveva esaminato l'istanza difensiva basata sulla pronuncia della Corte europea dei diritti dell'uomo che aveva condannato l'Italia a risarcire i danni all’ex funzionario dei servizi segreti del Sisde Bruno Contrada.
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