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L'ex Pm: "Sono tranquillo, ma si indaghi anche sulle ruberie che ho denunciato"

La Procura di Palermo ha chiuso l'indagine per peculato a carico dell'ex pm Antonio Ingroia e nei giorni scorsi l'avviso di conclusione dell'inchiesta, che precede la richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato ai legali dell'ex magistrato, gli avvocati Francesca Russo e Mario Serio.
L'indagine era nata da una segnalazione della procura della Corte dei conti che, dopo aver letto un articolo intitolato “Servizi e imbarazzi” sul settimanale l'Espresso nel febbraio 2015 sui rimborsi di Ingroia, aveva segnalato il caso. Secondo la Procura l'ex pm, al tempo amministratore della società regionale Sicilia e-Servizi, avrebbe potuto ricevere solo il rimborso dei biglietti aerei dei viaggi da Roma (sua nuova residenza) a Palermo. Mentre non dovevano essere inserite le spese per gli alberghi, come il Grand Hotel Villa Igiea, la storica residenza della Belle Époque, il Centrale Palace Hotel e l'Excelsior.
Ugualmente viene contestata l'indennità di risultato pari a 117mila euro incassata, a dire della Procura, in maniera illegittima bypassando l'assemblea dei soci.
Oltre all'aspetto dell'autoliquidazione, il pm Piero Padova titolare dell'indagine, punta il dito contro l'ammontare dell'indennità.
In una nota l'ex pm ha commentato così la notizia di conclusione delle indagini: "Apprendo che la procura ha 'concluso' le sue indagini su di me. Ne prendo atto e sono tranquillo perché non ho commesso nulla di illecito e ho invece denunciato le gravi ruberie di altri nella società che ho amministrato facendo io risparmiare decine di milioni di euro ai siciliani”. Quindi ha aggiunto: “Sono orgoglioso di essere l’unico che nella storia ha fatto scendere il bilancio di una società pubblica siciliana dalla cifra oscena di centinaia di milioni di euro sperperati a discapito della comunità europea e dei siciliani onesti, fino a 7 milioni di euro. Ho denunciato alla procura di Palermo gravi misfatti, ancora aspetto di sapere l’esito delle mie denunce e che fine hanno fatto tutti quei milioni di euro erogati dalla Comunità europea e spariti nel nulla. Milioni di euro che sarebbero stati utili alle scuole, agli ospedali e alla comunità. Si facciano pure tutte le indagini possibili su di me, non ho alcun problema, augurandomi che la procura abbia il tempo anche per leggere la recente sentenza della Cassazione a sezioni unite che di fatto esclude ogni configurabilità del reato per cui si è indagato su di me. Ma mi preme di più che si faccia chiarezza, e quindi si avvii una indagine vera, su quei finanziamenti milionari che ho denunciato appena arrivato alla guida della società. Mi auguro - ha concluso Ingroia - che la Procura che ha 'chiuso' le indagini su di me, abbia almeno 'iniziato' le indagini sui 'ladri' che io ho denunciato. E sia soddisfatta la mia domanda di verità e giustizia”.

Foto © Imagoeconomica

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