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2 intervento ingroia conferenza stampadi Antonio Ingroia
Vecchio sistema: per non rispondere cercare di delegittimare l’avversario. Ma il popolo ecuadoriano è con noi.
Oggi la strategia della gran parte dei media, molti dei quali controllati dal Sistema, è cambiata. Non potendo più ignorare la presenza del gruppo di osservatori internazionali che sono qui, che hanno assistito alla prima udienza del processo contro Rafael Correa e che hanno espresso giudizi molto pesanti sugli avvenimenti accaduti in aula, che rivelano gravi limitazioni e violazioni del diritto di difesa, tali da avanzare seri dubbi su cosa resta dello Stato di diritto in Ecuador, oggi i media, televisioni e carta stampata, hanno dovuto riportare tutte le nostre osservazioni, ed hanno anche dovuto riportare le mie durissime dichiarazioni su ciò che è accaduto nella prima udienza, dove è stato permesso - senza alcuna reazione da parte del giudice - all’accusatore di Correa, Fernando Balda, di aggredire verbalmente il difensore di Correa, chiedendone - urlando come uno scalmanato - l’espulsione dall’aula. Una cosa inaudita e mai vista in uno Stato che si voglia definire Stato di diritto. Per un giorno hanno ignorato le nostre dichiarazioni, ma oggi hanno dovuto pubblicarle, le mie in particolare. Ma per reagire, si preferisce parlare d’altro, cercando di denigrare gli “osservatori internazionali”, dicendo che noi non siamo imparziali perché dalla parte di Correa, suoi difensori, etc. Cosa non vera perché gli osservatori internazionali sono stati “invitati” dalla Fondazione IPPA non per “difendere” Correa, ma per assistere ed esprimere le nostre valutazioni, cosa che stiamo facendo. Perché non si contestano le nostre osservazioni e i nostri puntuali rilievi giuridici e di fatto, invece di cambiare discorso col solito trucco di cambiare le carte in tavola?
Per fortuna, in questi giorni, ho incontrato anche tantissimi cittadini ecuadoriani, che hanno capito bene come stanno le cose, le ingiustizie ed illegalità che qui si stanno consumando nel silenzio totale dell’opinione pubblica internazionale che deve essere informata, e sono ben contenti della nostra visita nel loro Paese, e ci chiedono di restare qui almeno fino a venerdì, giorno della prossima udienza.
Di fronte a queste insistenti richieste di tanti cittadini ecuadoriani, che lo stanno chiedendo da ogni dove, perché ritengono fondamentale la nostra presenza anche all’udienza, importante, di venerdì, ed anche per opporsi al disegno della Procura di celebrare l’udienza in nostra assenza perché è ovvio che si è voluto rinviare l’udienza per evitare la nostra presenza di cui hanno paura, stiamo verificando in queste ore, ciascuno con la propria agenda di impegni, se possiamo prolungare il nostro soggiorno fino all’udienza di venerdì.
Intanto, oggi abbiamo incontrato altri cittadini che ci hanno raccontato la situazione di incostituzionalità in cui si trova questo Paese, retto da organismi fuori dalla Costituzione.
Domani andremo a visitare in carcere l’ex vicepresidente Jorge Glas, braccio destro di Correa, arrestato con un’accusa di corruzione anch’essa insostenibile sia sul piano del diritto, perché sulla base di una norma penale già abrogata, sia sul piano delle prove perché clamorosamente assenti.
La battaglia per Verità e Giustizia, anche qui, e nel Mondo, è appena iniziata. Seguiteci, come state facendo a decine di migliaia, anche attraverso i social, in questi giorni, che ne abbiamo bisogno. Io, da parte mia, con questo diario, vi terrò ancora informati.

Tratto da: facebook.com/antonio.ingroia.7

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