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153148212 0e0e133c ba20 44a7 acea 81aabb565337adi Francesca Mondin - Video e Foto
I nipoti: “Qui in questa chiesa non c'è tristezza perché mia nonna era felicità e gioia di vivere”

Parenti, magistrati, politici, scout, amici e molti giovani. Una folla, tanto grande da non riuscire ad entrate tutta nella chiesa di Don Orione a Palermo, si è riunita per dare l'ultimo saluto a Rita Borsellino che ha lasciato questo mondo nel giorno di ferragosto all’età di 73 anni dopo una lunga malattia.
“Quando mi è giunta notizia della morte di Rita Borsellino ho provato sentimento interiore, una sorta di solitudine e mi sono detto: ora a Palermo siamo più soli” ha detto don Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo. Nel corso dell’omelia l'arcivescovo ha ricordato la grandezza di Rita: “Il cuore di Rita, limpido. Non doppio. Non avvezzo al compromesso all'idolatria del denaro. Il libro rosso della famiglia borsellino sono state le beatitudini. Da Rita possiamo imparare qualcosa dell'umiltà e dell'audacia della fede nonostante i mille dubbi che si porta, le mille domande e le attese di giustizia". Quella giustizia che Rita ha chiesto, cercato e stimolato in ognuno di noi con il suo impegno civile fino all'ultimo giorno: "La memoria è qualcosa di vivo e che si proietta nel futuro. - Aveva detto lo scorso 19 luglio nel 26esimo anniversario della strage del fratello - Memoria significa impegnarsi quotidianamente perché il passato non torni. Ma la memoria non guarda solo al passato, che è importante guardare, ma guarda al futuro e ciò che si costruisce giorno per giorno, non solo un giorno all'anno".



E sono proprio queste parole cariche di impegno e servizio che hanno avvolto i funerali di stamani, con la partecipazione di molte persone e con i canti dei giovani presenti: “Cieli e terra nuova il Signore darà una terra nuova in cui la giustizia sempre arriverà”. Questa infatti la fede di Rita, ha ricordato l'arcivescovo: “La fede dei semplici, la fede dei puri di cuore, non la fede di chi strumentalizza il Vangelo per fini di carattere mafioso o politico”.
"Qui in questa chiesa non c'è tristezza. Non ce ne può essere, perché mia nonna era felicità e gioia di vivere - ha infatti evidenziato la nipote Chiara Corrao, figlia di Cecilia Fiore, ricordando la nonna -. Una gioia contagiosa. Io mi sono sforzata di piangere in questi giorni, ma bastava il ricordo del sorriso di mia nonna per mettermi allegria e farmi passare la tristezza". Il ricordo delle nipoti è stato interrotto da lunghi applausi e tante lacrime in tanti che hanno preso parte alla celebrazione.
"Nonna Rita era ed è amore puro per tutto. Non ha mai conosciuto sentimenti negativi che riusciva sempre a trasformare in amore nel perdono. E' questo il più grande insegnamento di mia nonna. Una donna diversa che è riuscita a regalarci una famiglia che va oltre a quella di sangue”. La nipote ha anche ricordato la grande audacia e forza di volontà di Rita Borsellino: “Mia nonna è corna dure. Quando si mette una cosa in testa la fa. E sono sicura che adesso potrà fare più cose. Negli ultimi mesi il corpo non glielo permetteva più di fare tutte quelle attività che riusciva a portare avanti, adesso sono certa potrà fare di più".

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© MIKE PALAZZOTTO e IGOR PETYX


Alla celebrazione funebre hanno preso parte, oltre che i figli di Rita, i nipoti e il fratello Salvatore anche Gian Carlo Caselli, Rosi Bindi, il sindaco Leoluca Orlando e il ministro della giustizia Alfonso Bonafede. Tra i presenti anche don Luigi Ciotti che con Rita Borsellino ha condiviso un lungo percorso di testimonianza antimafia in giro per l'Italia.
“Era sempre disponibile con gli altri, nell’impegno civile e nella politica. Una politica intesa come servizio per il bene comune. Ricordare Rita significa ricordare una donna di sostanza, com’era suo fratello. - ha detto il fondatore di Libera - E stata una delle prime a capire che la memoria delle vittime andava trasmessa ai giovani come impulso di vita e verità e come il desiderio di costruire un’Italia mai più compromessa con le mafie e con i corrotti”. Rita “è sempre stata molto allergica alle parole vuote, come esercizio di retorica, credeva nei fatti, lei ha sempre cercato la verità fino all’ultimo” ha ricordato ancora don Luigi Ciotti invitando tutti a fare la propria parte: “Dobbiamo continuare tutti a chiedere la verità nel nostro Paese, non solo per via D’Amelio e per Capaci. Passi in avanti sono stati fatti ma sono sufficienti. Non deleghiamo nella ricerca della verità, ma sia una rivolta un pò di tutti”. Anche la presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli ha fatto sentire la propria vicinanza nonostante la distanza: "E' la mattina dei funerali di Rita Borsellino.Abbiamo in passato, in momenti difficili per noi, apprezzato la sua schiettezza. Esprimiamo vicinanza nel ricordo di questa donna che ha cercato, malgrado la politica, di contrastare la mafia con tutte le sue forze".
Ad accompagnare per l'ultima volta questa grande donna è stato un lungo applauso durante l'uscita della salma mentre il messaggio consegnato da Claudio Fiore, figlio di Rita, a tutti i presenti, penetrava nel cuore e nella mente di ognuno: “Zio Paolo diceva sempre che ognuno di noi deve fare qualcosa, ognuno per quello che può e per quello che sa. Mamma sapeva voler bene e avere rispetto delle persone. Lei ci ha insegnato come si può fare, ognuno quello che può e per quello che sa. Vi chiedo uscendo da qui di prendere lo stesso impegno, ognuno per quello che può e ognuno per quello che sa”.

ciotti luigi don video intervista rainews

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