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borsellino salvatore utveggio panoramica vdadi Lorenzo Baldo - Foto
Palermo. Rosso: come il colore dell'agenda rubata a Paolo Borsellino da uomini di Stato. Rosso: come il sangue che ha bagnato la strada sventrata di via d'Amelio. E ancora rosso: come le decine di agende sollevate al cielo dal popolo di Salvatore Borsellino mentre si incammina verso il castello Utveggio. Eccola "l'acchianata", la salita a Monte Pellegrino, verso quel sito su cui si sono fatte tante ipotesi investigative. Su tutte una: era effettivamente una base logistica dei servizi "deviati" per supervisionare lo svolgimento dell'eccidio del 19 luglio 1992? Un punto di osservazione privilegiato, per mafiosi e non, per poter dare l'ordine di pigiare il telecomando collegato all'esplosivo che ha dilaniato il giudice Paolo Borsellino e i suoi agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina? Se per certi versi il "ruolo" del castello Utveggio è uscito di scena dalle cronache giudiziare, certo è che su alcune ombre che lo sovrastano non è stato ancora detto tutto.


Tra coloro che si arrampicano per questo sentiero tortuoso che si snoda verso il santuario di Santa Rosalia c'è anche Paola Caccia, figlia del procuratore di Torino assassinato dalla 'Ndrangheta nel 1983. Un paio di giorni fa la Corte di Assise di Milano ha condannato all'ergastolo Rocco Schirripa, il 64enne panettiere di Torrazza Piemonte, accusato di aver ucciso il magistrato. La figlia del giudice Caccia sa benissimo che anche in questo caso manca il livello "esterno" di chi ha deciso quell'omicidio. Paola marcia spedita assieme a tanta gente comune venuta da tutta Italia per chiedere verità e giustizia sulla strage di via d'Amelio. Confusa tra i presenti c'è anche l'onorevole Giulia Sarti (M5s) da sempre vicina al movimento delle Agende Rosse. Tante sono le domande che restano ancora senza risposta: chi sono i mandanti esterni degli eccidi di 25 anni fa? Chi ha fatto sparire l'agenda rossa di Paolo Borsellino? Chi ha trattato con la mafia e perché è rimasto impunito tutti questi anni?

acchianata rrossi

A un certo punto si passa davanti al muretto da cui sono state sparse le ceneri di Adriana, "una delle agende rosse più palermitane che c'erano" che, pur venendo dal profondo nord, due anni fa ha scelto di rimanere per sempre in questa terra che tanto amava.
Salvatore Borsellino è segnato nel corpo, più volte si deve fermare durante il percorso, ma il suo spirito indomito lo porta fino al punto panoramico del Castello che domina tutta Palermo: da lì via d'Amelio sembra quasi di poterla toccare. Nel piazzale antistante la vecchia struttura ci sono anche quei coraggiosi ciclisti che hanno attraversato l'Italia per riportare a Palermo "L'Agenda ritrovata di Paolo Borsellino".
"Stella, preparati, che il prossimo anno sarai tu a portare quì l'agenda rossa", dice ridendo Salvatore, sua figlia lo accarezza con lo sguardo mentre con un sorriso allontana dalla mente quel pensiero.

Foto di copertina © ACFB

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