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niceta angelo intervistadi Aaron Pettinari
C’è il parere favorevole di Roberti alla protezione come testimone

Un mese e mezzo. Tanto è durato lo sciopero della fame di Angelo Niceta, giovane imprenditore ed erede della storica dinastia che opera nel settore dell'abbigliamento. Da ieri, infatti, Niceta è tornato a mangiare dopo aver ottenuto il parere favorevole della Procura Nazionale Antimafia al riconoscimento dello status di testimone di giustizia. "Siamo pienamente soddisfatti dell'operato della magistratura - ha dichiarato il legale Rosalba Vitale - in particolare della Procura generale di Palermo, che ha formulato una nuova proposta per l'ammissione alle speciali misure di protezione per Angelo Niceta in qualità di testimone di giustizia, che ha ricevuto parere favorevole al programma di protezione dei testimoni di giustizia dalla Procura nazionale antimafia. A questo punto attendiamo la presa d'atto della Commissione centrale e l'esecuzione del programma per Angelo Niceta e i suoi congiunti, che auspichiamo avvenga in seduta straordinaria nelle prossime giornate".
Una presa di posizione, quella del Procuratore capo Roberti, che era divenuta fondamentale dopo l’incontro che c’era stato tra Niceta ed il vice ministro Bubbico.
Una battaglia, quella dell’imprenditore, iniziata per chiedere allo Stato risposte sulla sua protezione e sul riconoscimento dello status di testimone di giustizia, come chiesto dai magistrati Nino Di Matteo e Pierangelo Padova della Dda di Palermo dopo le dichiarazioni rilasciate contro alcuni componenti della propria famiglia su possibili collegamenti con soggetti mafiosi, in quanto sentito come persona informata sui fatti, mai indagato per mafia. Una vicenda paradossale con la Commissione Centrale che aveva cambiato, senza fornire alcuna spiegazione, il cambio di status a collaboratore di giustizia. Le scorse settimane la Procura e la Procura generale di Palermo erano intervenute chiedendo nuovamente il riconoscimento dello status di testimone di giustizia.  
Infine l’avvocato Vitale ha concluso: “Colgo l’occasione per ringraziare il Comitato dei cittadini ed in particolare, Alfia Milazzo e Manfredo Gennaro, e tutti coloro che ne hanno fatto parte, che con il loro forte senso di solidarietà ha ci hanno aiutati a far emergere la verità affinché giustizia venga fatta".

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