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niceta angelo changeInterrogazione parlamentare su Niceta, la replica dei familiari
di Aaron Pettinari

“Qualcosa si muove ma non basta, avanti con il digiuno”

“Qualcosa si muove, ma non basta. Ieri l’incontro con il Prefetto oggi quello con il Sindaco Orlando che ha voluto manifestare la propria solidarietà, ma è stato più un incontro pro forma”. Angelo Niceta, imprenditore e rampollo della storica dinastia che opera nel settore dell’abbigliamento, non vuole mollare per vedere riconosciuti i propri diritti. Un anno e mezzo fa aveva iniziato a denunciare la rete di affari ed i collegamenti tra alcuni suoi familiari e la mafia. Da quel momento era entrato nel programma di protezione testimoni ma nel giro di poco tempo il suo status è cambiato da testimone a collaboratore di giustizia, pur non essendo mai indagato per mafia. “La cosa grave è che nonostante lo status di collaboratore di giustizia fino ad oggi mi trovo a Palermo e senza alcun tipo di protezione. Eppure il Ministero aveva dato mandato alla Prefettura di Palermo di intervenire”. Proprio ieri Niceta, assieme ad una delegazione di cittadini, si è recato in prefettura ed è stato accolto da un delegato del Prefetto che in qualche maniera ha fatto sapere che il caso è sotto esame. “Mi è stato detto che si sta valutando la situazione per fornire una tutela via di mezzo ma io non mi posso accontentare di questo - prosegue Niceta - Perché fino ad oggi non si è fatto niente? Perché tutto questo ritardo? So che il prefetto non può modificare il mio status ma sicuramente può intervenire per dare una tutela a me ed alla mia famiglia. Un obbligo che è stato anche scritto da parte del Ministero. Smettere lo sciopero della fame? Mi hanno consigliato di ricoverarmi all’ospedale perché il fegato inizia a dare dei problemi ma non posso fermarmi ora. Solo tramite questa azione si sta muovendo qualcosa e se interrompessi questa forma di protesta sono certo che il mio caso verrebbe dimenticato”. Intanto prosegue la raccolta firme sulla piattaforma di change.org dove si sono superate le 16mila sottoscrizioni.

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