Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

cantone raffaele c ansaLo scorso 20 marzo Saverio Lodato aveva formulato una domanda all'ex ministra della giustizia Paola Severino e all'attuale Presidente dell'A.N.AC Raffaele Cantone. Pubblichiamo con piacere la replica del Presidente Cantone.


Gentile redazione di Antimafia 2000,
rispondo con piacere alla vostra richiesta di esprimermi sul caso Minzolini e il dibattito relativo alla possibile modifica della legge Severino, due vicende fra loro interconnesse su cui mi è già capitato di esprimermi pubblicamente nei giorni scorsi.
Quale componente della commissione, istituita dall’allora ministro Filippo Patroni Griffi, che elaborò alcune delle proposte poi incluse nella legge 190/2012, continuo a ritenere che quel provvedimento contenga un giusto criterio che attua l’articolo 54 della Costituzione: il dovere, per chi ricopre cariche pubbliche, di adempierle “con disciplina e onore”. Sotto questo profilo, mi pare indubbio che chi è condannato per fatti di una certa gravità sia inidoneo a svolgere la funzione più importante che c’è, ovvero la rappresentanza parlamentare.
A prescindere dalle doglianze espresse dal senatore Minzolini e dalle vicende specifiche del processo, rilevo con preoccupazione che quanto avvenuto in Senato rappresenti un precedente particolarmente pericoloso. L’interpretazione dei propri poteri che l’Assemblea di Palazzo Madama ha dato è infatti talmente ampia da mettere in discussione perfino una sentenza passata in giudicato, facendo così apparire il Parlamento come un quarto grado di giudizio precluso ai comuni cittadini.
Mi pare evidente che le questioni che riguardano un processo debbano essere risolte esclusivamente all’interno del processo e che non si debbano utilizzare forme di giurisdizione domestica per aggirare le norme che valgono per tutti, in palese contrasto con quello che è il principio generale di uguaglianza stabilito dalla Costituzione. Ovviamente il Parlamento è sovrano e libero di modificare la legge Severino e i presupposti necessari a definire la decadenza dalle cariche pubbliche, ma fino ad allora la legge va rispettata per quello che prevede e soprattutto, come si legge nelle aule di giustizia, dev’essere uguale per tutti.

Cordiali saluti
Raffaele Cantone

ARTICOLI CORRELATI

Una domanda a Paola Severino e a Raffaele Cantone

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos