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manca angela gino homedi Lorenzo Baldo
Certificati medici attestano la presenza di metalli pesanti pericolosi per la loro salute

“Non abbiamo altro da aggiungere, tranne che chiediamo l'intervento delle competenti autorità al fine di evitare ulteriori aggravamenti della nostra salute”. Sono le ultime parole della denuncia-querela (contro ignoti) di Angela e Gino Manca ai Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto che risulta depositata nella giornata di ieri. “Verso le ore 14:30 – verbalizza Angelina – ho sentito una sorta di forte irritazione alla gola e di seguito alle vie respiratorie ed un bruciore allo stomaco, nonché una sorta di calore al viso. Sono uscita fuori in giardino per verificare se le piante ivi esistenti avessero le stesse goccioline di qualche prodotto irrorato, cosa che ho accertato anche in questa occasione. Di seguito sono rientrata in casa, anche perchè i sintomi accusati continuavano ad aggravarsi ed ho chiamato mio marito che stava riposando”. Di seguito Gino dichiara di aver trovato tracce di sangue nelle sue feci e che “analogo problema di salute” si era manifestato fin dalla loro prima denuncia del 24 agosto scorso “e nei giorni successivi fino alla data odierna”. “Successivamente – sottolinea il padre di Attilio Manca riferendosi all'episodio di ieri pomeriggio – ho anche sentito una sorta di cappa, pesantezza nel respirare, anche dentro casa accusando bruciore alle vie respiratorie ed agli occhi”. Ed è alla domanda di routine “altro da aggiungere?” che i due anziani genitori si appellano alle “competenti autorità” per “evitare ulteriori aggravamenti della nostra salute”. E' proprio di oggi il certificato medico che attesta una pericolosa presenza di metalli pesanti in entrambi i coniugi, soprattutto nel corpo di Angelina il cui livello energetico è risultato molto al di sotto dei valori minimi. Il rischio di un collasso psico-fisico è dietro l'angolo.
Cosa altro serve alle “competenti autorità” per interrompere questo stillicidio? Le Forze dell'ordine (nella fattispecie i Carabinieri di Barcellona P.G.) e l’A.r.p.a. (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) sono state più volte allertate. Allo stato, però, non è stato avviato alcun intervento risolutivo – quanto mai urgente – finalizzato a qualificare la tipologia di tossicità dell'aria che sta infierendo sulla salute dei coniugi Manca. Stesso discorso per le mancate analisi del terreno del giardino di casa. Quante altre denunce dovranno presentare Gino e Angelina per ottenere una risposta? Al di là della buona volontà di qualche ufficiale dell'Arma, non si può non constatare la follia di una “lentezza burocratica” (per usare un eufemismo) che frena prepotentemente l'iter per risolvere definitivamente questo problema. Nel frattempo i responsabili di questi atti criminali ringraziano e continuano indisturbati il loro lavoro. “Mancanza di personale”, è la risposta ottenuta anche in questa occasione a mo’ di giustificazione per questo ingiustificabile immobilismo. In un Paese allo sfascio come è diventato l'Italia – al di là di una profonda indignazione – non meravigliano di certo simili affermazioni. Che qualificano lo stato in cui siamo e che preludono a gravose responsabilità delle “competenti autorità” qualora la situazione dei Manca dovesse peggiorare ulteriormente.

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