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Le prime tappe del viaggio
Foto in aggiornamento

"Il cammino è un luogo fuori dallo spazio e dal tempo - scrive Salvatore Borsellino a una settimana dall'inizio del suo viaggio dal Passo del Gran San Bernardo fino a Roma - In questi giorni, percorrendo i luoghi in cui sono venuto 45 anni fa allontanandomi dalla mia terra, sto vivendo emozioni fortissime e ho bisogno di farle vivere soltanto dentro il mio cuore". Le sue condizioni sono migliorate e "ho imparato ad usare il braccio anche se un po' menomato. Arriverò, passo dopo passo, alla fine di questo cammino".
di AMDuemila - 10 agosto 2014


La sesta tappa comprende il cammino che va da Verres a Pont Saint Martin, ultimo paese della Val d'Aosta: “Da domani si entra in Piemonte, questa era la tappa più bella perché finalmente si comincia ad intravedere qualcosa della via Francigena che finora è stata soltanto un miraggio ed io, essendomi ormai abituato ad avere soltanto un braccio, ho potuto, camminando, godermela un po'” oltre ad ammirare “il forte di Bard, che sbarra la via verso l'Italia e che nemmeno Napoleone, con quarantamila uomini, riuscì a superare, ma soltanto ad aggirare ma senza poter fare transitare l'artiglieria, e ho potuto camminare sui resti della via Romana per le Gallie e sui meravigliosi ponti romani di Verres e di Pont Saint Martin”.
“Il passo era immerso nelle nuvole e diluviava tanto che stavamo rinunciando a partire perché la strada è in discesa, ripida e impervia e la pioggia rende pericoloso il percorso”. Così inizia il viaggio di Salvatore Borsellino – documentato sulla sua pagina Facebook – dal passo del Gran San Bernardo, che si concluderà il 15 settembre a Roma: “Siamo riusciti ad arrivare alla fine anche perché più in basso e nella seconda metà della giornata il tempo è migliorato. Durante la prima metà però, scivolando nel guado di un fiumiciattolo mi sono strappato il muscolo del braccio sinistro e ora è inutilizzabile”.
Da Echevennoz, proseguendo fino ad Aosta, “i problemi cominciano già al mattino”: “Non è soltanto il dolore, quello si potrebbe superare, il fatto è che il muscolo non risponde proprio per niente… anche fare delle foto è un’impresa”, e “togliere da soli lo zaino quando ci si ferma e rimetterlo in spalla dopo non è semplice ed oggi sono solo, Stella e Massimiliano sono tornati a casa… Per fortuna c'è il sole, e dopo il diluvio di ieri non è poco”.

Nella terza tappa, da Aosta a Chatillon, Salvatore ha continuato ad avere problemi al braccio, “anche se qualche movimento comincio appena a farlo. Alla fine sono riuscito a camminare con un passo accettabile ed a superare i tratti di montagna, fatti con cautela, fino ad arrivare finalmente in piano, nel tratto che costeggia la Dora ed arriva al castello di Issogne, che ho visitato. Adesso comincio di nuovo a credere di farcela fino alla fine, se domani il braccio migliora ancora un po’ a Roma ci arrivo”.
di AMDuemila - 8 agosto 2014

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12 Agosto 2014 - In cammino da Vercelli a Robbio, passando per Palestro, in buona parte seguendo il fiume Sesia, tra campi di granturco e di riso


Il cammino di Salvatore Borsellino
di AMDuemila - 3 agosto 2013

Passo del Gran San Bernardo. E’ da qui che oggi prende il via il cammino di Salvatore Borsellino, e che si concluderà a Roma il 15 settembre, giorno in cui chiederà a Papa Francesco di accettare e custodire una copia dell’Agenda Rossa di Paolo firmata da lui, dalla sorella Rita e dai figli di Paolo Borsellino, Lucia, Manfredi e Fiammetta. Un simbolo dell’agenda in cui il giudice nell’ultimo periodo della vita scriveva incessantemente, all’indomani dell’uccisione di Giovanni Falcone. E che dopo la sua morte con la bomba in via D’Amelio non fu mai più ritrovata. Quell’agenda, che alcuni ebbero fra le mani tra le macerie e i corpi bruciati il 19 luglio ‘92, venne inghiottita in un gorgo di ricordi sbiaditi, testimonianze discordanti e addirittura smentite sulla sua stessa esistenza, della quale i familiari avevano invece assoluta certezza.

L’Agenda Rossa è oggi il simbolo di un’Italia che non si arrende e che chiede di sapere come, perché e soprattutto con chi Cosa nostra pianificò e organizzò le stragi del ’92 e ’93 e intavolò la trattativa Stato-mafia. È questa la volontà che ha mosso Salvatore quando ha deciso di rompere il silenzio e parlare di suo fratello nelle scuole e nelle piazze. E che lo muove oggi nel suo cammino, per il quale Antimafia Duemila esprime tutta la sua vicinanza, in cui il fratello di Paolo percorrerà a piedi la via Francigena fino alla capitale.

Riportiamo di seguito le sue parole e le tappe della prima parte del viaggio.

Nel 2005 quando affrontai il cammino di Santiago, 850 Km partendo da Saint Jean Pied De Port sul versante francese dei Pirenei ed arrivando a Santiago di Compostela, lo feci in un momento particolare della mia vita, Venivo da quasi 10 anni di silenzio perché, da quando avevo perso la speranza, avevo smesso di parlare ed avevo infranto la promessa fatta a mia madre di non fare morire il sogno di Paolo. Feci tutto il mio viaggio camminando idealmente assieme a Paolo, non ritrovai la speranza ma trovai la rabbia e la rabbia mi permise di ricominciare a parlare, a lottare, ed a raccogliere attorno a me, come compagni di lotta persone di tutte le età, ma soprattutto giovani, che, come me, levano in alto un’Agenda Rossa, simbolo della nostra rabbia e della nostra disperata ricerca di Verità e di Giustizia. Negli occhi e nei cuori di questi giovani ho ritrovato la speranza, ma ora ho bisogno di un momento di riflessione per raccogliere le forze e ripartire per le lotte che ancora ci attendono, non più soltanto per fare memoria dei giudici morti ma per difendere quei magistrati che rischiano di morire e quel processo su una scellerata trattativa che tanta parte ebbe sulla morte di Paolo e nella strage di Via D’Amelio.
Non partirò stavolta insieme a Paolo, ma tornerò da Paolo, in quella nostra città che spesso mi rimproverava di avere lasciato, e gli riporterò idealmente, camminando a piedi lungo tutta l’Italo, quell’Agenda Rossa che venne sottratta dalla sua macchina ancora in fiamme e che, per quello che Paolo vi ha scritto, consente a chi la ha rubata e la possiede, di reggere quella rete di ricatti incrociati che reggono gli equilibri di questa disgraziata seconda repubblica.

Dividerò il mio cammino in tre parti. Nel primo, partendo dal Passo del San Gran Bernardo e passando da Ivrea, seguirò la Via Francigena, la strada segnata da Sigerico, l’arcivescovo di Canterburury che la segui nel 990 per tornare in patria provenendo da Roma dopo aver ricevuto dal Papa il ‘palio? che lo innalzava alla dignità arcivescovile.
Partirò dal Passo del Gran San Bernardo il 3 di agosto, portando con me la mia Agenda Rossa, e spero di arrivare a Roma il 15 di settembre dove chiederò al papa Francesco, il primo papa che ha pronunciato parole nette e inequivocabili contro i mafiosi, scomunicandoli, di accettare e custodire una copia dell’Agenda Rossa di Paolo recante le firme mia, di mia sorella Rita, di Lucia di Manfredi e di Fiammetta, i figli di Paolo.
Nella seconda parte del mio viaggio di ritorno, che inizierò presumibilmente il prossimo anno, percorrerò la via Francigena del sud, da Roma s Brindisi ed Otranto, da dove partivano i pellegrini che, dopo averla percorsa si recavano in Terra Santa. Spero di riuscire anche io a fare lo stesso viaggio per portare un’altra copia dell’Agenda Rossa nella chiesa del Santo Sepolcro e trovare a Betlemme i fratelli di quell’olivo che mia madre volle che arrivasse da Betlemme per essere piantato in via D’Amelio e ricordare il sacrificio e l’amore di Paolo.
Nella terza parte del mio viaggio, che spero di compiere l’anno successivo, andrò a piedi da Brindisi a Palermo, seguendo in senso inverso, da Messina a Palermo, le strade che venivano percorse dai pellegrini che si recavano a Roma o in Terrasanta e che mi sono state indicate dall’Associazione dei Cammini Francigeni di Sicilia.
A Palermo concluderò il mio viaggio portando l’Agenda Rossa in quella “Casa di Paolo” che nel frattempo spero di essere riuscito a far nascere in Via Vetriera, nel quartiere della Kalsa, dove è nato Paolo e dove abbiamo vissuto i primi quindici anni della nostra vita.
Queste saranno le tappe della prima parte del mio viaggio.

Agosto

Do 3 - 1) Gran San Bernardo - Echevennoz
Lu 4 - 2) Etroubles - Aosta
Ma 5 - 3) Aosta - Chatillon
Me 6 - 4) Chatillon - Verrres
Gi 7 - 5) Verres - Pont Saint Martin
Ve 8 - 6) Point Saint Martin - Ivrea
Sa 9 - 7) Ivrea - Viverone
Do 10 - 8) Viverone - Santhià
Lu 11 - 9) Santhià - Vercelli
Ma 12 - 10) Vercelli - Robbio
Me 13 - 11) Robbio - Mortara
Gi 14 - 12) Mortara - Gropello Cairoli i
Ve 15 - 13) Gropello Cairoli - Pavia
Sa 16 - 14) Pavia - Santa Cristina
Do 17 - 15) Santa Cristina - Orio Litta
Lu 18 - 16) Orio Litta - Piacenza
Ma 19 - 17) Piacenza - Fiorenzuola d’Adda
Me 20 - 18) Fiorenzuola d’Adda - Fidenza
Gi 21 - 19) Fidenza - Fornovo di Taro
Ve 22 - 20) Fornovo di Taro - Cassio
Sa 23 - 21) Cassio - Passo della Cisa
Do 24 - 22) Passo della Cisa - Pontremoli
Lu 25 - 23) Pontremoli - Aulla
Ma 26 - 24) Aulla - Avenza
Me 27 - 25) Avenza - Pietrasanta
Gi 28 - 26) Pietrasanta - Lucca
Ve 29 - 27) Lucca - Altopascio
Sa 30 - 28) Altopascio - San Miniato
Do 31 - 29) San Miniato - Gambassi Terme

Settembre

Lu 1 - 30) Gambassi Terme - San Gimignano
Ma 2 - 31) San Gimignano - Monteriggioni
Me 3 - 32) Monteriggioni - Siena
Gi 4 - 33) Siena - Ponte d’Arbia
Ve 5 - 34) Ponte d’Arbia - San Quirico d’Orcia
Sa 6 - 35) San Quirico d’Orcia - Radicofani i
Do 7 - 36) Radicofani - Acquapendente
Lu 8 - 37) Acquapendente - Bolsena
Ma 9 - 38) Bolsena - Montefiascone
Me 10 - 39) Montefiascone - Viterbo
Gi 11 - 40) Viterbo - Vetralla
Ve 12 - 41) Vetralla - Sutri
Sa 13 - 42) Sutri - Campagnano di Roma
Do 14 - 43) Campagnano di Rona - La Storta
Lu 15 - 44) La Storta - Roma

Questi cammini sono cammini soprattutto dello spirito e vanno affrontati e percorsi da soli, soltanto nella prima tappa mi farò accompagnare da mia figlia Stella e da mio genero Massimiliano.
Per il resto del cammino, se incontrerò qualcuno dei miei amici che vorrà percorrere qualche passo insieme a me mi farà sicuramente piacere e mi farà piacere salutarlo poi per proseguire, da solo, come è necessario che sia, la mia strada.

Salvatore Borsellino - 23 giugno 2014

altre info su:
www.facebook.com/events/339138339570460

Tratto da: 19luglio1992.com

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