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messineo-francesco-big0di Lorenzo Baldo - 7 maggio 2014
Il procuratore di Palermo assicura il massimo impegno per evitare che le nuove indagini sulla Trattativa vengano tolte a Di Matteo, Del Bene e Tartaglia
Palermo. “Le posso promettere che il ‘quesito’ sarà studiato e particolarmente motivato. Poi il Consiglio Superiore, nella sua autonoma valutazione, potrà dare la risposta che ritiene più aderente.  Le assicuro tutto il nostro impegno per superare questa difficoltà processuale di cui avvertiamo il peso”. E’ stato alquanto esplicito il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, nel rispondere alla nostra osservazione sull’importanza di un suo intervento al Csm, attraverso il cosiddetto “quesito”, finalizzato a far comprendere la necessità di continuare ad “applicare” i pm Di Matteo e Tartaglia (tra un mese anche Del Bene) nelle indagini “bis” e “ter” dell’inchiesta sulla Trattativa.

2Dopo l’indignazione popolare scaturita dalla notizia di una possibile estromissione dei suddetti pm (a causa di una recente circolare del Csm sulla riorganizzazione delle Dda)  da filoni di indagine delicatissimi, buona parte dell’opinione pubblica ha riposto nei confronti di Messineo forti aspettative.
La società civile è consapevole che il procuratore di Palermo può richiedere al Csm una “via di uscita” per bypassare questa circolare permettendo così ai pm Di Matteo, Del Bene e Tartaglia di continuare a lavorare; altrimenti il Procuratore può accettare supinamente una simile direttiva assumendosi, però, la responsabilità di mettere così la pietra tombale su queste nuove indagini. “Ci stiamo attrezzando per cercare di percorrere una strada che deve tenere conto della circolare e del suo significato – ha ulteriormente specificato il procuratore Messineo – per vedere se all’interno di questo percorso è possibile prevenire che si verifichi questa impossibilità.3 D’altro canto può anche darsi che abbiamo interpretato troppo restrittivamente la circolare e che ci sia un’altra interpretazione possibile”. La promessa del Capo della Procura di Palermo è stata presa molto seriamente da Salvatore Borsellino e dalla stessa “Scorta civica” che anche stamattina ha manifestato davanti al Tribunale. Di fatto Messineo si è formalmente impegnato ad attivarsi per evitare che le nuove indagini sul patto scellerato tra Stato e mafia vengano tolte ai legittimi titolari. Il Procuratore si è altresì reso disponibile ad incontrare il fratello di Paolo Borsellino che proprio ieri ha denunciato pubblicamente i gravi rischi di una “morte civile” dello stesso Di Matteo per mano del Csm. E’ evidente che il tempo è decisamente poco. Messineo dovrà ora predisporre il “quesito” da inviare al più presto al Consiglio Superiore della Magistratura. Che a sua volta 4dovrà riconoscere l’eccezionalità delle indagini sulla Trattativa e la impellente necessità che il patrimonio conoscitivo del pool non venga disperso. Se gli esimi consiglieri dell’organo di autogoverno delle toghe – presieduto da Giorgio Napolitano – dovessero bocciare il “quesito” inviato da Messineo si renderanno complici dell’effettivo disfacimento delle indagini. Con la conseguente sconfitta sul fronte del raggiungimento della verità e della giustizia.

Marcia indietro del Csm?
“La commissione sta predisponendo un testo che sarà valutato dai componenti e poi trasmesso alla stampa”. Parole del consigliere di Unicost, Pina Casella, presidente della settima commissione del Csm che ha emesso la circolare “anti Di Matteo e anti Tartaglia”. In apertura del plenum Casella ha quindi spiegato che “quanto scritto non corrisponde al vero, lo spirito che ha animato le nostre decisioni non è quello riportato dalla stampa”. Una mossa preventiva in vista di una possibile protesta popolare?

108 giorni di “Scorta civica”
Mentre il procuratore Messineo assicurava il suo impegno nei confronti del pool, fuori dal Palazzo di giustizia si celebravano i 108 giorni di “Scorta civica”.5 Quasi 200 ragazzi provenienti dall’istituto comprensivo “Borgese” di Palermo e dall’istituto comprensivo “Pietro Novelli” di Monreale hanno manifestato insieme a Salvatore Borsellino. La professoressa della scuola “Borgese” (che ha sede nella stessa via dove è stato ucciso il piccolo Claudio Domino) Rosanna Melilli, da anni impegnata sul fronte dell’educazione alla legalità, nonché esponente delle “Agende Rosse”, ha spiegato di aver parlato ai suoi studenti della circolare del Csm, della condanna a morte di Riina nei confronti del pm Di Matteo, così come del significato stesso della “Scorta civica”. Il risultato dell’instancabile lavoro di queste insegnanti si è visto nell’attenzione di questi ragazzi nei confronti delle parole pronunciate da Salvatore Borsellino. Davanti a stupefatti cittadini palermitani che si sono trovati a passare di fronte al Tribunale, una vera e propria orchestra ha preso corpo con tanto di archi e fiati.6 Questi giovanissimi studenti hanno suonato melodie di Beppi de Marzi, Telemann, Bartok, Satie, Vinciguerra, Einaudi e via dicendo. “Si muore quando si è lasciati soli” si leggeva sullo striscione appeso sul muretto della piazza antistante il Palazzo di giustizia. Salvatore Borsellino lo ha sfiorato un attimo con una mano per poi alzare in alto la sua agenda rossa con un senso di rabbia, ma soprattutto di speranza.

Foto Scorta civica © ACFB

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