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Nella sentenza di primo grado contro il senatore Marcello Dell'Utri, condannato in appello a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa (le motivazioni non sono ancora state depositate), è riportato il testo di un'intercettazione captata il 14 febbraio del 1980 dal gruppo antisequestri della Criminalpol di Milano.
La registrazione è stata effettuata nel corso di indagini a carico del boss Vittorio Mangano e di altri soggetti, per le quali viene posta sotto controllo l’utenza telefonica utilizzata dallo stesso Mangano all’Hotel milanese Duca di York.
Per come si esprimono, i due interlocutori, annotano i primi giudici, dimostrano di conoscersi, di frequentarsi abitualmente e di essere inseriti “in una rete di contatti che li accomuna”.

Nel corso del colloquio Mangano fa riferimento all’affare di un “cavallo” che fa per lui e per il quale occorrono “i piccioli” che lui non ha. Fatteli dare dal tuo amico Berlusconi, è il suo commento, ma quello, risponde Dell’Utri “’n sura” (non suda = non sgancia).

Nell’ultima intervista rilasciata prima della sua morte il Dott. Paolo Borsellino ricorderà proprio questa intercettazione, spiegando che era accertato dal maxiprocesso, che quando Mangano parlava di cavalli intendeva riferirsi a partite di droga. Sarà infatti la droga a portarlo in carcere. Nel mese di maggio di quello stesso anno viene tratto in arresto ad Arcore, su segnalazione della Questura di Palermo, nell’ambito di una complessa operazione che sarebbe poi scaturita nel cosiddetto processo Spatola, istruito da Giovanni Falcone, avente ad oggetto un vastissimo traffico internazionale di eroina e morfina base. Le indagini avevano consentito di acquisire elementi “comprovanti un importante traffico di stupefacenti tra Milano e Palermo nel quale era proprio il Mangano a fungere da ‘intermediario, sulla piazza di Milano, di partite di stupefacenti dirette e provenienti da Palermo’”.
Il coinvolgimento di Dell’Utri in quel traffico è assolutamente escluso dai giudici. Ma dalla lettura degli atti un dubbio rimane: come poteva Dell’Utri comprendere il linguaggio criptico del Mangano?


Intercettazione del 14 febbraio 1980 ore 15.44

Interlocutore che risponde (DELL’UTRI): Pronto?
Utente (MANGANO): Buonasera, il dottor DEL LUPI?
DELL’UTRI: Oh, caro Mister!
MANGANO: Minchia! Sempre occupato stò telefono!
DELL’UTRI: Si, e per forza. Perché senza ufficio, questa è diventata casa, ufficio, tutte cose.
MANGANO: Ah, l’appartamento, lì è?
DELL’UTRI: Si, a casa.
MANGANO: Perbacco, allora mi dispiace averlo disturbato!
DELL’UTRI: Chi mi disturba? Io stavo lavorando qua, per cui … Dov’è, dov’è?
MANGANO: Sono in albergo. Ha telefonato Tony Tarantino?
DELL’UTRI: Mah, ieri c’ho parlato. Avevo telefonato io, però.
MANGANO: Oggi doveva telefonate per darci l’appuntamento per me.
DELL’UTRI: Esatto, mi disse che alle quattro mi chiamava.
MANGANO: Alle 4. Io invece, siccome forse lui deve andare fuori, comunque …
DELL’UTRI: Eh, eh
MANGANO: Eh, ci dobbiamo vedere?
DELL’UTRI: Come no? Con tanto piacere!
MANGANO: Perché io le devo parlare di una cosa …
DELL’UTRI: Benissimo
MANGANO: Anzitutto un affare.
DELL’UTRI: Eh beh, questi sono bei discorsi.
MANGANO: Il secondo affare che ho trovato per il suo cavallo …
DELL’UTRI: Davvero? Ma per questo dobbiamo trovare i soldi (ma i piccioli chi ce li ha?).
MANGANO: Eh va bè, questo è niente.
DELL’UTRI: No, questo è importante
MANGANO: Perché? Non ce ne hai?
DELL’UTRI: Senza soldi ( piccioli) non se ne canta messa.
MANGANO: Ne hai tanti di soldi. Non buttatevi indietro.
DELL’UTRI: No, no, non scherzo! Sono veramente in condizioni di estremo bisogno.
MANGANO: Vada dal suo principale! Silvio!
DELL’UTRI: Quello non sgancia( n’sura), manco se
MANGANO: Non sgancia( n’sura). Ma parola d’onore!
DELL’UTRI: E veramente … no, le dico tutto. Ho dovuto pagare per mio fratello soltanto otto milioni solo per la perizia contabile, sto uscendo pazzo, poi ho bisogno di soldi per me per gli avvocati perché sono nei guai … perché sempre per il discorso del pazzo là. Ci dico veramente, io me la prendo a ridere, perché insomma ad un certo punto …
MANGANO: Ah, va bè, si che si può fare?
DELL’UTRI: Anche perché uno … la salute, guarda, è veramente la cosa più importante, per cui dico … sono miliardiario perché c’ho la salute! Purtroppo bisognerà affrontare anche le situazioni …
MANGANO: E lui dov’è, sempre lì a Torino?
DELL’UTRI: Alberto, mio fratello. Si, a Torino. Si,si, a Torino.
MANGANO: A Torino.
DELL’UTRI: Adesso spero che entro un mese ci levano ‘sta camurria …
MANGANO: E rientra
DELL’UTRI: E rientra, insomma si può muovere, comincerà a lavorare … sa, eh ….
MANGANO: E l’ufficio?
DELL’UTRI: L’ufficio non c’è più, l’ho levato. Dov’ero prima io, lei ci venne.
MANGANO: Ho capito …
DELL’UTRI: La società fallita, è venuto il Tribunale, curatori sigilli, eccetera, ed hanno chiuso, tutto … e quindi sono in mezzo ad una strada.
MANGANO: E Tonino l’ha inteso?
DELL’UTRI: Si, l’ho sentito.
MANGANO: E le ha detto qualcosa di me?
DELL’UTRI: No, niente. Mi ha detto che deve venire lui, a fine mese – inizio di Marzo. Si, m’ha detto che lei doveva venire, anche lui dice se vi sentite perché deve venire. Tutto qua, non mi ha detto altro.
MANGANO: Va bene. A che ora ci vediamo?
DELL’UTRI: Quando dice lei.
MANGANO: No, va bene.
DELL’UTRI: Dov’è lei. Al solito in Via Moneta?
MANGANO: Eh, si.
DELL’UTRI: Si?
MANGANO: Si.
DELL’UTRI: E allora si telefona a Tonino? Se mi telefona, aspettava la sua telefonata, oppure…?
MANGANO: No, perché lui mi pare che alle 4 telefona.
DELL’UTRI: Allora che fa? L’aspetto o non l’aspetto.
MANGANO: Si. Meglio è.
DELL’UTRI: Allora aspetto la telefonata di Tonino e ci dico alle 4 e mezza da lei. E’ giusto l’orario?
MANGANO: Magari …
DELL’UTRI: Magari 5?
MANGANO: Ma lo sa lei che può fare, dottore?
DELL’UTRI: Eh?
MANGANO: Può venire qua e lo lascia detto al ragazzo.
DELL’UTRI: No, perché sono solo. Non c’è nessuno. Qui non c’è nessuno.
MANGANO: Perché lui passa qua alle 4.
DELL’UTRI: Ah, passa lui?
MANGANO: Perciò può venire direttamente qua e chiamarlo.
DELL’UTRI: E allora lo fermasse e ci dici che sto arrivando.
MANGANO: Eh, allora aspetto qua.
DELL’UTRI: E’ logico.
MANGANO: E’ ora che la sborgliamo ‘sta cosa.
DELL’UTRI: Va bene.
MANGANO: Va bene.
DELL’UTRI: OK
MANGANO: Arrivederci”.

ANTIMAFIADuemila N°46

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