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Nell'inchiesta mafia appalti che nello scorso giugno ha portato all'arresto di 19 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio ed intestazione fittizia di beni vengono dimostrati i rapporti tra boss del calibro di Nino Rotolo, Francesco Bonura, Vincenzo Marcianò, Carmelo Cancemi e Massimo Troia e una serie di stimati imprenditori. Tra i soggetti colpiti da provvedimento, anche se il Tribunale del Riesame ha concesso i domiciliari, vi è l'ingegnere Francesco Lena, il patron dell´azienda vinicola "Abbazia Santa Anastasia" di Castelbuono,  accusato di essere prestanome di Bernardo Provenzano e di avere rapporti societari con Salvatore Lo Piccolo. A svelare questi rapporti intercettazioni eseguite nel box di Nino Rotolo all'Uditore e negli uffici di Salvatore Gottuso, sensale dei mafiosi, un tempo autista di Saro Riccobono.

Conversazione del 26 gennaio 2004, ore 16.45 

UOMO:            Buonasera, che è successo? Si sta facendo un sonnellino?

GOTTUSO:            No, non me ne sto facendo

UOMO:            Si è dimenticato di me

GOTTUSO:            No, non mi sono scordato niente io

UOMO:            (incomprensibile)

GOTTUSO:            No, non ci sono stato completamente... ho avuto "ospiti" a casa stamattina                       

UOMO:            Ospiti? Che ospiti?

GOTTUSO:            "I sbirri"

UOMO:            Perché?

GOTTUSO:            Mi sono venuti a fare la perquisizione

UOMO:            A casa sua? Non lo capisco... le hanno rilasciato...?

GOTTUSO:            Domani mattina... no, no, (incomprensibile), cercavano il signor Totuccio LO PICCOLO

UOMO:            Ah, ma una volta pure sono venuti, qualche tre anni fa, mi pare

GOTTUSO:            Quattro anni fa

UOMO:            E perché vengono a casa sua a cercare a LO PICCOLO? Che rapporti ha lei con LO PICCOLO?

GOTTUSO:            Io? Io è che non vedo a Totuccio LO PICCOLO per lo meno venticinque anni, perché l'ultima volta che l'ho visto era nel settantotto, quando lui era socio con l'impre... con l'impresa LENA, "anzi, gli ho detto, se lo vedete mi deve dare soldi da allora, che fa me li fate dare?"

UOMO:            Minchia, lì si che può... può sperare che paga

GOTTUSO:            Io è che non lo vedo dal settantotto (...)


 
Rapporti tra Lo Piccolo e Lena che verrebbero confermati anche nell'intercettazione registrata il 21 luglio 2005 nel box di lamiera di Nino Rotolo.


Conversazione del 21 luglio 2005, ore 10.33 (cfr. all.to nr.151)

CINA':            (...) Poi... ho parlato con Lino SPATOLA...che mi ha voluto incontrare,  ti saluta tantissimo , siccome sta male, è sofferente pure, si muove poco, in casa si muove, (incomprensibile) ... per il discorso della cortesia di Castelbuono...

ROTOLO:            Si

CINA':            ... praticamente, il feudo interessa a lui, e lui mi ha detto (incomprensibile) e io gli ho detto: "a me a quella persona, mi interessa incontrarla"

ROTOLO:            (incomprensibile)

CINA':            Questo LENA ha a Santa Anastasia...

ROTOLO:            Vicino Castelbuono...

CINA':            Castelbuono! Una...

ROTOLO:            Una frazione

CINA':            Una frazione! Si è comprato un feudo, e addirittura... fece tutte cose... produzione di vino, imbottigliamento, e busca un sacco di denari! (incomprensibile) con questa azienda di lì... Lino mi racconta che lui... questo discorso dei (tratto incomprensibile), e se l'è raccomandato, si sono messi d'accordo (incomprensibile)! (...)

Secondo gli inquirenti nella parola "interessa a lui" il riferimento è a Salvatore Lo Piccolo.
Proseguendo nella conversazione, Cinà raccontava a Rotolo di un incontro avuto nella seconda metà degli anni novanta con il defunto Buscemi Antonino, che lo aveva messo a conoscenza del debito che il Lena aveva nei confronti di alcuni esponenti dell'organizzazione, tra i quali Madonia Antonino, il sanguinario "capomandamento" detenuto della famiglia mafiosa di Resuttana.

CINA':            (...) Ora il LENA ha cose intestate di Nino che le deve ritornare indietro, ora questo ha palliato... quattro appartamenti... ma c'è di più, il LENA ha intestate (incomprensibile), quindi lui dice (incomprensibile) che a qualcuno gli pare che le cose sono... devono correre come correvano prima,  quando c'era l'altra (incomprensibile), ora è un cornuto lui, quindi ora... succede bordello, ora ti faccio vedere... l'appartamento di Nino, che ce l'aveva... Nino MADONIA

ROTOLO:            Uh!

CINA':            Lui ce l'ha intestato! (incomprensibile) quello Nino BUSCEMI, mischino, quello che è morto

ROTOLO:            Uh!

CINA':            Dice che gli mise (tratto incomprensibile) LENA ha fottuto, si è fottuto un miliardo

ROTOLO:            "Veda che qua... in difetto era"! Guarda... tu come fai a dire che si è mosso (incomprensibile)?

CINA':            Perché a me questo discorso Nino BUSCEMI me lo fa... prima che lo arrestassero l'ultima volta, già il LENA non c'è più da noi, già il LENA se ne è andato da Tommaso Natale

ROTOLO:            Uh!

CINA':            C'è il discorso che Nino mi vede a me nel novantanove, novantotto... novanta... e mi dice: "Nino, questo discorso di lì..."

ROTOLO:            Lui può andare a preparare i soldi dei MADONIA

CINA':            Di Nino MADONIA! Ah no? Dice: "l'appartamento di Nino, dice, è peccato che se lo deve fottere questo", dice (incomprensibile), e già qua il LENA non c'era più. Il LENA era collegato forte con BONURA, e facevano affari insieme (incomprensibile), e lui per quest'appartamento di Nino un miliardo che forse si ce l'era fottuto (tratto incomprensibile).  (...)

Dal racconto di Cinà emergeva, dunque, che l'imprenditore aveva un contenzioso aperto con l'organizzazione in ordine a "quattro appartamenti" di Nino Madonia e ad una somma di un miliardo di vecchie lire che lo stesso avrebbe sottratto al boss.

 
Inoltre vi sono altre intercettazioni che portano a pensare che Salvatore Lo Piccolo si sia servito di Lena e del feudo di Castelbuono per fare a Provenzano quello che Rotolo indicava in un'intercettazione del procedimento "Gotha" come "un favore grosso, cose di soldi".

Nella stessa Rotolo si lamentava di Provenzano e dell'atteggiamento avuto riguardo alla vicenda del rientro degli "scappati".

Uno dei comportamenti contestati era quello di non avere voluto assumere una posizione contro Lo Piccolo e nella stessa viene fatto riferimento ad un favore che il numero uno di Cosa Nostra avrebbe ricevuto dai padrini di San Lorenzo, la "cortesia del feudo", e che avrebbe contribuito a consolidare il legame tra i due.

Conversazione del 30 agosto 2005, ore 10.00 (cfr. all.to nr.94)

ROTOLO:            (...) Devo prendere una cosa (inc.)...

CINÀ:            Si...

ROTOLO:            La premura mia è questa...

CINÀ:            Così importante è...

ROTOLO:            (inc.)...

CINÀ:            A me pure mi ha scritto...

ROTOLO:            Quando?...

CINÀ:            È arrivata tre giorni fa, quattro giorni fa...

ROTOLO:            Si?...

CINÀ:            Sempre il discorso dei soldi, minchia dice "come sei combinato"... dice che... non ne sto capendo più niente... in merito a questo si riferisce lui?...

ROTOLO:            No... (inc.)...

CINÀ:            Ah... (...)

Rimangono in silenzio. Probabilmente ROTOLO si allontana per prendere qualcosa.

Minuti 07.29

CINÀ:            Non funziona niente...

Silenzio. Poco dopo torna ROTOLO.

Minuti 09.13

CINÀ:            (...) Tu come stai, innanzitutto, stai bene?...

ROTOLO:            Ma insomma, ti devo domandare io tre cose con questo, oggi, vedi... speriamo che non me lo dimentico, un concorso di medico per mia nipote... per essere ammessa... hai capito (inc.) vedi in fondo... lo vedi qua "carissimo" questo discorso, quello importante di dietro è...

CINÀ:            Questa la devi leggere  pure...

ROTOLO:            Si, leggila, leggila tutta... vado a prendere l'altra cosa io...(...)

CINÀ:                                 (...) Sono sconcertato Nino...

ROTOLO:            Ma che ne predi?

CINÀ:            Niè, sconcertato Nino...

ROTOLO:            Ma che ne prendi?

CINÀ:            Non ha carattere, poverino... povero disgraziato, perciò quello... è come un pallone arrivato... te lo dicevo io "è montato da quello"... è montato da lui, perché io mi ci devo andare a vedere, vuol dire, martedì prossimo, finalmente mi ha dato l'appuntamento che mi riceve, io non ci vado a questo punto, prima di andare da lui...

ROTOLO:            Io infatti...

CINÀ:            Che ci vado a fare da quello io?

ROTOLO:            Infatti...

CINÀ:            Perché lui mi dice, dice: "ma a me lo ha detto quello" (Ride)...

ROTOLO:            No...

CINÀ:            Non ci vado, Nino...

ROTOLO:            Tu dici che glielo ha detto quello?...

CINÀ:            Ma scusa un momento lui non lo vedi che è stato lui per come dice: "ci vediamo io, tu e quello"...

ROTOLO:            Eh...

CINÀ:            E che fa...

ROTOLO:            E io questo gli voglio dire, prima di tutto... che questo è un discorso...

CINÀ:            E gli dice: "cambia il mandamento" ma... ma...

ROTOLO:            No, prima di tutto che lui ha chiuso il discorso...

CINÀ:            Minchia il fatto degli INZERILLO, cose...

ROTOLO:            Eh...

CINÀ:            Ma come si permette?

ROTOLO:            È chiuso...

CINÀ:            (inc.)...

ROTOLO:            Il discorso è chiuso... adesso la devo discutere io, lui e... e questo, poi...

CINÀ:            Perché...

ROTOLO:            Riciclato...

CINÀ:            Esatto... niè, è fuori te... è fuori tema, fuori... fuori...

ROTOLO:            No, è fuori tempo...

CINÀ:            Fuori dalla realtà, fuori...

ROTOLO:            È fuori tempo...

CINÀ:            Non ha capito un cazzo...

ROTOLO:            Io... senti a me... lui gioca a due carte, come ha fatto sempre...

CINÀ:            Loro gli stanno facendo la cortesia del feudo a lui...

ROTOLO:            Si...

CINÀ:            E basta, non gliene fotte più niente, né di me, né di te, né dei nostri figli...

ROTOLO:            Si...

CINÀ:            Gli interessa dei bambini suoi e neanche... forse neanche di quello gli interessano i bambini... (inc.) un pochettino cruda, ma la verità è questa...(...)

Ancora più chiaro era quanto emergeva dalla importante conversazione intercettata il 6 settembre 2005 tra Rotolo e Sansone

ROTOLO:            (...) Lui ha chiesto un favore a LO PICCOLO, un favore grosso e il LO PICCOLO gli si è  messo a disposizione, un favore grosso di cose di soldi e io lo so. Lui a chiesto un favore al LO PICCOLO...

SANSONE:            Si!

ROTOLO:            e LO PICCOLO si ci è messo a disposizione!  Ma questo fango... lui non è che lo sa che  si ci è messo a disposizione ed è una cosa fasulla, cioè nel senso che è a discapito suo e non a favore , cioè nel senso che... è un favore che non è fatto bene, va!

SANSONE:            Si! (Incomprensibile)

ROTOLO:            No, gli ha fatto il favore, secondo lui, ma con la persona sbagliata. Cioè lui gli vuole affidare, fai conto questa radio che ha un valore  e questo gli trova ad uno... a sua volta, questo è uno che ha fottuto  cose di altri, però lui non è che lo sa! Allora avendoci l'obbligo del favore...   (...)

SANSONE:             Lo tiene... come si dice? (...)

Secondo gli inquirenti le corrispondenze con la vicenda Lena sarebbero evidenti. Si parla di un feudo, cui era interessato Lo Piccolo (e dalla intercettazione del 26 gennaio 2004 risulta che nel 1978 Lena e Lo Piccolo erano soci, e che in quel periodo Lena acquistò un feudo); risulta, ancora, che la persona che doveva portare "grossi soldi" a Provenzano si era "fottuto cose di altri" (e questo comportamento sarebbe stato attribuito a Lena in relazione a beni di Antonino Antonino, si veda l'intercettazione del 21 luglio 2005).

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