di Giorgio Bongiovanni - 5 gennaio 2010
Oggi ricorre il ventiseiesimo anniversario dell’omicidio di Pippo Fava assassinato da Cosa Nostra a Catania, il 5 gennaio 1984, con il beneplacito connivente dei mandanti esterni, quel grumo di potere politico-imprenditoriale che il suo giornalismo libero e impegnato osava sfidare.
Anche a costo di sembrare ripetitivi riproponiamo la sua ultima e profetica intervista rilasciata ad un altro grande del giornalismo italiano: Enzo Biagi.
Dopo tanti anni non possiamo che fare nostre le sue parole e testimoniare come e quanto siano state precise e reali nell’indicare in Cosa Nostra un potere che va molto al di là di quello che la solita propaganda vuole far credere all’opinione pubblica.
Cosa Nostra era ed è tuttora un comodo braccio armato e un braccio economico di una parte dello Stato che con la mafia, con le mafie ha scelto di convivere.
A futura memoria e con profondo rispetto ricordiamo quest’altro grande italiano sperando di onorarne l’esempio nella quotidianità delle nostre scelte.
Giorgio Bongiovanni
L'INTERVISTA DI ENZO BIAGI A GIUSEPPE FAVA
ARTICOLI CORRELATI
- Parole di Pippo Fava: ''I mafiosi stanno in Parlamento, sono a volte ministri, sono banchieri...''
- Giuseppe Fava un romantico guerriero - di Anna Petrozzi e Giorgio Bongiovanni
- Giuseppe Fava una necessità precisa di eliminarlo
di Giorgio Bongiovanni e Lorenzo Baldo
- Sulle orme di Fava… una scelta di vita