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«Illecite le intercettazioni di Mastella» Il pm di Catanzaro "incolpato" per aver utilizzato i tabulati sul Guardasigilli senza autorizzazione

ROMA - Nuova azione disciplinare nei confronti del sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris. Il Pg della Cassazione - con un atto datato 6 dicembre, inviato al Csm - lo ha "incolpato" per aver acquisito e utilizzato i tabulati delle conversazioni telefoniche del ministro della Giustizia senza la preventiva richiesta di autorizzazione alla Camera di appartenenza, così come previsto dalla legge Boato del 2003.

«NEGLIGENZA INESCUSABILE» - Nell'atto di incolpazione del Pg della Cassazione Mario Delli Priscoli, si afferma che De Magistris ha commesso «violazione di legge con grave ed inescusabile negligenza» per non aver richiesto preventivamente alla "Camera" di appartenenza (che nel caso del ministro Mastella è il Senato, così come previsto dalla legge Boato, per l'acquisizione dei tabulati telefonici relative ad una utenza intestata a Mastella. Il decreto di acquisizione dei tabulati, firmato da De Magistris, risale al 20 aprile scorso «nonostante - afferma il Pg della Cassazione - dagli atti risultasse che l'utenza era intestata al senatore Clemente Mastella». L'illecito commesso da De Magistris sarebbe stato accertato lo scorso 20 novembre dalla Procura di Roma su richiesta della Procura generale. Alla sezione disciplinare del Csm, dunque, è così arrivato un altro atto di incolpazione nei confronti del pm di Catanzaro, dopo quello già trasmesso lo scorso 21 settembre dal ministro della Giustizia, che, assieme al Pg della Cassazione è titolare dell'azione disciplinare.

«ACCUSA DESTITUITA DI FONDAMENTO» - Respinge le accuse, apostrofandole come «destituite di fondamento» il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Luigi De Magistris. «Ancora una volta - dichiara all'Agi il magistrato - apprendo a mezzo stampa, come sempre del resto, delle contestazioni disciplinari a me personalmente mai notificate. Da quello che i mass media mi riferiscono, si tratta di contestazione assolutamente priva di fondamento, come del resto tutte le altre. Conosco bene - aggiunge il magistrato - le leggi della Repubblica e non ho mai acquisito, nè consapevolmente nè per negligenza, utenze che sapevo essere intestate a parlamentari. Non posso non rilevare che, avvicinandosi "il giorno del giudizio" si cerca di rimpinguare a mezzo stampa le accuse - evidentemente inconsistenti - che pendono su di me. Vado avanti - dice - con ancora maggiore determinazione, se possibile, consapevole che la magistratura ordinaria, alla quale mi sono rivolto, saprà ricostruire tutto quello che è accaduto e che sta accadendo. Attendo sereno - conclude De Magistris - e con la coscienza trasparente, le decisioni del Csm».

Repubblica on line 8 dicembre 2007

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