Pagina 2 di 4
Un affare d’oro con Ciancio. E la Dia indaga.
Dall’intensa attività di intercettazione è emerso poi uno spaccato piuttosto interessante degli interessi dell’imprenditore Antonello Giostra anche su Catania. Nel corso di una conversazione telefonica con il socio Ripa Nicolò, all’attenzione degli inquirenti per i suoi rapporti con Antonino Sfameni (figlio del più noto Santo Sfameni, attualmente imputato per associazione mafiosa ndr.), il Giostra apprende che un tale Natale, sedicente ingegnere, era in cerca di un terreno per conto del gruppo Rinascente nella zona di Capaci. Interessato, questi suggerisce al giovane imprenditore di reperire ulteriori informazioni in merito, cosa che il Ripa esegue immediatamente. Proprio durante quella telefonata gli investigatori apprendevano “incidentalmente” che Ripa e Giostra erano impegnati nel reperimento di aree nel territorio di Catania sempre per edificare ipermercati. Nel corso di un’altra telefonata – risalente al 20.12.2000 – poi, il Giostra, parlando con Ripa, fa esplicito riferimento ad un mediatore, tale Fiume, e ad un’area di estremo interesse economico nella zona di Misterbianco. Ripa precisava di aver saputo da tale mediatore che quel terreno apparteneva a Mario Ciancio Sanfilippo, il noto editore catanese.
Ripa: “… e Fiume mi ha detto che è quello là di Ciancio”
Giostra: “vada a guardare eh se è Ciancio, Ciancio, trattiamo con Ciancio, se non è Ciancio trattiamo con un altro insomma”.
Tre mesi più tardi, il 30 marzo 2001, sempre il Giostra, dialogando con un soggetto non ancora identificato, riferiva – si legge nell’ordinanza – “di essere stato con Ciancio, il quale gli aveva fatto vedere due terreni, uno vicino all’aeroporto di 300.000 metri quadrati e l’altro, sempre della stessa dimensione, ‘dove c’è l’autogrill’. L’imprenditore precisava che Ciancio avrebbe garantito per tutte le autorizzazioni possibili ed immaginabili, senza pretendere una lira fino all’inizio dei lavori: l’accordo sarebbe stato siglato la prossima settimana”.
L’episodio in argomento – precisa il giudice – “costituisce il preludio del rapporto di affari che si è instaurato fra il Giostra e l’editore catanese Ciancio, oggetto di approfondimenti investigativi da parte del Centro Operativo DIA di Catania, coordinato in tale attività dalla DDA di quella città”.
Anna Petrozzi
Tratto da ANTIMAFIADuemila N°2 - 2005