di Filippo De Lubac - 22 gennaio 2009
Il Consiglio Superiore della Magistratura ha disposto il trasferimento d’urgenza per i magistrati di Salerno: Luigi Apicella, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani. Per il primo con “pena accessoria” della sospensione dal ruolo magistrati e dallo stipendio.
Tutti i commenti sono stati improntati alla lettura del fatto come di
una catastrofe o del “giusto” flagello divino. Anche quello del Dr.
Palamara (Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati) non ci ha
risparmiato sorprese: “non entro nel merito del provvedimento ma
apprezzo che il provvedimento sia stato tempestivo”. La cifra esatta di
una tale finezza di pensiero la si può cogliere con un semplice
parallelo. È come se Palamara, davanti ad un paziente deceduto durante
un intervento chirurgico avesse esclamato: “non entro nel merito, ma
bisogna apprezzare il chirurgo per la velocità con cui ha eseguito
l’operazione”. Complimenti, siamo tutti ammirati di cotanto ingegno
giuridico, peccato sprecarlo nell’ANM. Ma, contrariamente alla vulgata
corrente, non si tratta di un Day After, del primo giorno successivo ad
una catastrofe. Piuttosto siamo all’inizio di un nuovo percorso, della
ripresa di una passione ed un rispetto per le istituzioni. Una sorta di
“Day Before” di cui dobbiamo ringraziare l’intervento del Ministro
della cd Giustizia, On. Angelino Alfano, del Procuratore Generale
presso la Suprema Corte di Cassazione, Vitaliano Esposito e di un
nutrito stuolo di componenti del Consiglio Superiore della Magistratura
(Mancino, Anedda, Bergamo ecc…). Sì bisogna ringraziarli, come se un
rapinatore imprendibile avesse effettuato una rapina a volto scoperto,
facendosi così riconoscere. Sino al 19 gennaio 2009, le decisioni
assunte e le motivazioni a loro supporto erano quasi perfette (in
realtà per il trasferimento del dr. De Magistris non proprio) ed era
difficile per i non addetti ai lavori capire (o spiegare?) e descrivere
comprensibilmente lo stato di grave degrado in cui versava la
credibilità del sistema giudiziario italiano. Dal 19 gennaio non più.
Talmente chiaro che 25 sostituti procuratori di Salerno (su 26 che ne
conta l’intera procura) hanno sottoscritto un documento “pesantissimo”
definendo la decisione del CSM: “sconcertante”. E allora appare chiaro
che qualcosa è cambiato, il CSM ed in particolare la sua sezione
disciplinare è finita sotto accusa. Un’accusa gravissima che insieme al
Ministro della cd Giustizia ed al Procuratore Generale dello Cassazione
suona, più o meno, come attentato alla sicurezza dello Stato o, come si
diceva un tempo, alto tradimento. Hanno osato impedire lo svolgimento
di un’indagine sottraendola ai giudici naturali (in verità hanno
sottratto i secondi alla prima ma è esattamente la stessa cosa),
l’hanno fatto a volto scoperto e con spudoratezza. Basti pensare che la
ricusazione di alcuni membri del CSM è stata rigettata dagli stessi
membri ricusati. Questo ha consentito a tutti i cittadini, perciò anche
ai magistrati, di vedere in volto coloro che ponevano in essere il
grave reato e dovrebbe, forse il condizionale è superato, vedere
l’iscrizione nel registro degli indagati presso una qualche Procura
competente di Angelino Alfano, Vitaliano Esposito, Gianfranco Anedda,
Ugo Bergamo e non pochi altri membri della massima assise di governo
della Magistratura. Il bandito imprendibile, colui che riusciva sempre
a farla franca nascondendosi nelle pieghe istituzionali ha commesso una
grave imprudenza; la sua carriera criminale sta per finire. The day
before!
Vi invitiamo a leggere sul sito www.ilresto.info il documento redatto
da Nuzzi e Verasani cui Apicella ha apposto la firma di avallo. È un
atto assolutamente chiaro, comprensibile anche ai non addetti ai
lavori, ritenuto legittimo logico e fondato dal Tribunale del Riesame
di Salerno. È per questo atti che Alfano, Esposito, Bergamo e Anedda
hanno violato le norme costituzionali e abusato dei loro poteri.
Leggendolo si capisce perché, o meglio per chi!
Decreto di perquisizione e sequestro eseguito presso la Procura della Repubblica di Catanzaro
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Tratto da: www.ilresto.info
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