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di Aaron Pettinari – 3 dicembre 2008
Catania
. Vincenzo Santapaola, figlio maggiore del capomafia catanese Nitto, sarà ricoverato presso una struttura sanitaria milanese (dalle indiscrezioni Niguarda ndr) per permettere un intervento chiururgico alla colonna ...




... vertebrale con l’intento di ripristinare una protesi metallica che gli era stata applicata dopo un incidente in moto. Quindi, nonostante sia sottoposto al regime di carcere duro, al boss sono stati concessi dal Gip di Catania gli arresti domiciliari in ospedale. Un provvedimento che ha creato sconcerto al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e alla Procura di Catania. In un primo momento il Gip aveva addirittura concesso i domiciliari all'Ospedale Vittorio Emanuele di Catania, collocato nel quartiere San Cristoforo, dove a controllare il territorio fino ad un anno addietro c’era il boss Angelo Santapaola. Il Gip aveva dato ragione all’avvocato, Strano Tagliereno secondo cui l’intervento doveva essere eseguito dallo stesso chirurgo che lo aveva operato dopo l’incidente. Dopo l’e rimostranze della Procura si è optato per un ospedale fuori dalla Sicilia “col che dopo l'intervento possa però trasferirsi dall'ospedale alla propria abitazione” come lamentano gli inquirenti. Da una parte si parla di inasprimento del 41 bis, dall’altra si concedono i domiciliari, e quindi una forma di controllo minore, per uno dei boss più pericolosi, arrestato circa un anno fa con l’accusa di associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga e ritenuto “nuovo punto di riferimento della cosca”. Il mese scorso lo stesso Vincenzo Santapaola, si fece già beffa del 41 bis aggirando le rigide misure di sicurezza inviando una lettera al quotidiano «La Sicilia» che la pubblicò integralmente.

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