Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

costituzione italiana giornaleFirma l'appello!
di Movimento Azione Civile

La vittoria del “NO” al referendum costituzionale del 4 dicembre ha avuto un doppio significato: da una parte, ha rappresentato il rifiuto di un progetto di stravolgimento della Costituzione estremamente pericoloso perché volto a trasformare la nostra Democrazia orizzontale in una Repubblica verticale; dall’altra, è stata la risposta inequivocabile alla sistematica azione di smantellamento dello Stato sociale e di azzeramento dei diritti collettivi e dei lavoratori attuata dal governo. Non a caso il “NO” ha stravinto soprattutto al Sud e nelle isole, ovvero nelle regioni di confine dove più forte è avvertito il disagio economico e sociale.

Da quel “NO” democratico, espressione di una ritrovata voglia di partecipazione, si deve ripartire affinché la Costituzione sia davvero attuata, a cominciare dal principio di sovranità popolare sancito dall’art.1. Per riabilitare il collegamento tra democrazia sostanziale e redistribuzione delle ricchezze, fondandosi sul carattere normativo e prescrittivo della prima parte della Costituzione.

Per farlo, occorre prioritariamente:

- ridare dignità ed effettività all’art.1 della nostra Costituzione:

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, che, quale depositario dello “spirito informatore” di tutte le disposizioni della Costituzione, manifesta l’idea forza, fondamento di tutti i principi costituzionali, dalla quale vanno ricavati gli elementi essenziali sia della forma di Stato che di governo;

- attuare il principio secondo cui una democrazia, per essere davvero tale, richiede che il popolo non sia soltanto l’origine e il detentore ultimo del potere politico, quanto piuttosto che esso, in sé, eserciti questo potere. Rappresentanza e delega non sono dunque strumenti sufficienti a legittimare la sovranità popolare:

solo mediante una sistematica verifica del consenso, che garantisca un continuo rapporto tra l’azione di pochi e l’approvazione/disapprovazione di molti, si realizzerà pienamente la rappresentanza popolare. Di qui la necessità, fra l'altro, di rafforzare gli strumenti di democrazia direttamente partecipativa, referendum e leggi di iniziativa popolare;

- avviare quanto prima iniziative di politiche del lavoro che riabilitino gli artt. 4, 36, 37, 38 della Costituzione rimediando ai danni enormi provocati al mondo del lavoro e allo Stato sociale da misure devastanti come l’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, l’art. 8 della Sacconi, la legge Fornero, l’infelice e mortificante istituto dei voucher;

- migliorare il grado di equità e giustizia sociale del sistema economico attraverso un processo di redistribuzione del reddito che attui lo spirito dell’art. 53 della Costituzione e dei principi di eguaglianza sostanziale e di solidarietà economica e sociale, di cui agli artt. 2 e 3 Cost.;

-ripensare totalmente le politiche militari e il ruolo dell´Italia nello scacchiere internazionale, affinché siano sempre in linea con quanto previsto dall´art.11 della Costituzione. Non esistono guerre giuste. No, quindi a interventi militari spacciati come missioni di pace che in realtá sono vere e proprie azioni di guerra, in palese violazione della Costituzione, com´è successo nei Balcani, in Afghanistan, in Iraq, in Libia; no a spese militari insensate come quelle per l´acquisto degli inutili e costosissimi cacciabombardieri F-35; no alla fornitura di armi e sistemi militari a Paesi che li utilizzano per Attacchi illegali, com l´Arabia Saudita nello Yemen;

- restituire dignità al principio di certezza del diritto e di autorevolezza delle istituzioni attraverso un'efficace lotta alla corruzione, anche estendendo la normativa antimafia alla confisca dei beni dei corrotti, e sottraendo la legislazione antimafia estranea ad ogni spirito di convivenza “trattativistico” con le organizzazioni criminali;

- dare, nel contempo, centralità al tema del sistema carcerario e dei diritti calpestati dei detenuti: l’attuazione dell’art. 27 Cost., che mira a un pieno reintegro del detenuto nella società, passa attraverso la realizzazione di una equa “deflazione carceraria”, misure per le pene alternative e, soprattutto, opportunità di lavoro per il detenuto anche durante la pena;

- ripensare in maniera radicale il concetto di Europa, perché l´Europa oggi, traendo le origini di Europa dei popoli, è solo l´Europa delle lobby affaristico-finanziarie contro i popoli europei, che vanno liberati dalle fallimentari politiche neoliberiste e di austeritá con cui sono stati tenuti in ostaggio negli ultimi anni. Contro l´Europa dell´intolleranza e dell´austeritá e per un´Europa solidale, senza egoismi e chiusure;

- riaffermare il diritto dei cittadini ai servizi pubblici di uno Stato sociale che si interessa dei suoi cittadini e ad un'attività economico-imprenditoriale, libera, ma utile socialmente e rispettosa della dignità umana;

- abolire il vincolo del pareggio di bilancio in Costituzione (art. 81 Cost.), vera e propria negazione dei principi fondanti del Patto sociale sancito nella prima parte della Carta costituzionale, perché le esigenze economico-finanziarie siano subordinate ai diritti sociali e non viceversa;

- favorire nuove forme di gestione della cosa pubblica. I beni pubblici, per i quali vanno rafforzati anche a livello costituzionale – i requisiti della inalienabilità ed inespropriabilità, devono essere ricondotti alla loro funzione primaria, ovvero di garanzia dei diritti fondamentali, con conseguente abrogazione delle leggi che hanno avviato i processi di privatizzazione e cartolarizzazione dei beni pubblici, depredando la ricchezza dei cittadini;

- riaffermare il valore della cultura e della ricerca scientifica, di cui all’art. 9 della Costituzione, attraverso politiche volte ad avvicinare un sempre maggior numero di cittadini a quei beni materiali e immateriali in grado di contribuire alla loro crescita intellettuale e spirituale. E tutelare il paesaggio, l´ambiente ed il patrimonio storico e artistico della Nazione, anche a tutela dei diritti delle generazioni future;

- difendere il modello di democrazia parlamentare voluto dai costituenti, basato su un attento equilibrio tra i poteri dello Stato. Il popolo sovrano ha più volte respinto tentativi di introduzione di premierato forte e di presidenzialismo. Ora chiede di tornare a contare, sia nella scelta dei propri rappresentanti sia nel controllo del mandato loro affidato. Occorre dare nuovo slancio all’attuazione della democrazia rappresentativa, anche attraverso l’introduzione di una legge elettorale di tipo proporzionale, in grado di riavvicinare i cittadini alla politica, stabilendo un rapporto forte tra eletto ed elettore.

Su questi temi chiediamo l’adesione e il contributo di tutti, firmando l’appello e formulando proposte integrative per un documento unitario, il più possibile partecipato e condiviso, da presentare agli Stati Generali per l'Attuazione della Costituzione da convocare al più presto. Dopo la battaglia per la difesa della Costituzione deve iniziare la battaglia per la sua piena attuazione.

Primi firmatari:

Alberto LUCARELLI (Napoli)

Antonio INGROIA (Roma)

Vauro SENESI

Enzo Di SALVATORE (Teramo)

Ivano MARESCOTTI (Bologna)

Roberta RADICH

Nicola CIPOLLA (Palermo)

CEPES (Palermo)

Alfredo VISCONTI (Napoli)

Antonio De FELICE (Scafati)

Antonio Di LUCA (Napoli)

Carmela BLANDINI (Noto)

Domenico LENCE (Matera)

Emanuela LAZZARI (Treviso)

Antonio CATUCCI

Giovanna PEDRONI (Palermo)

Giusy CLARKE VANADIA (Aci Castello)

Leda SANTOSUOSSO (Teramo)

Maurizio SANSONE

Serena CERNECCA

Tiziano GROTTOLO (Riva del Garda)

Valerio BORGHETTI (Aulla)

Gianni CARAMANICO

Antonio PIOLETTI (Roma)

Ernesto De CRISTOFARO (Catania)

Ivano COCCONI (Parma)

Annunziato RUSSO (Bologna)

Stella COCCONI (Parma)

Nadia CAVALCA (Parma)

Elisabetta FERRARI (Parma)

Ernesto CANALI (Parma)

Giorgio QUARANTA (Napoli)

Ugo ALDROVANDI (Reggiolo - RE)

Giuseppe SUNSERI (Palermo)

Ausilia ECCELSO (Agrigento)

Alfredo SCHILIRÓ (Enna)

Tiziana BISOGNO (Milano)

Patrizia VIOLI (Parma)

Paolo FRACASSI (Reggio Emilia)

Paolo LOMBARDI

Bruna BOVO

Loris CALDANA

Rita Patrizia CALTAVUTURO

Antonella LETO

Massimo PASQUINI

Riccardo ORIOLES (Messina)

Manuela FROSI (Roma)

Antonio RIBAUDO (Motta S.Anastasia)

Alioscia ANTINORI

Maria LIBERTI (Catania)

Salvo SECCHI (Catania)

Ciro CASSESE (Napoli)

Dafne PATITUCCI (Catania)

Irene LITRICO (Catania)

Pietro PAPPALARDO (Catania)

Maria Pia SAVARINO (Catania)

Andrea LAMBURI (Catania)

Luigi CATRINI (Mazarino)

Claudia CHELLI (Guastalla)

Giovanni VANTAGGI (Gubbio)

Stefania GERINI (Aulla)

Pierino ARZA (Aulla)

Arturo PELLEGRINO (Catania)

Simona SINATRA (Patternò - CT)

Lino PICCA (Salerno)

Domenico GALLUPPI (Chieti)

Paola CARDELLI (Teramo)

Michela RINAUDO (Palermo)

Lorenzo ARMADIO (Grugliasco - TO)

Sabina AUSTERI FANCELLO (Palermo)

Francesco PINO (Parigi)

Rosa PICCINNI (Bari)

Piero PIEROTTI (Pisa)

Paolo MERCANTI (Roma)

Lorenzo LANZA (Pandino - CR)

Tratto da: change.org

FIRMA L'APPELLO: Clicca qui!

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos