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wcostituzionedi Antonio Ingroia - 17 dicembre 2013      
Abbiamo vinto. Sì, abbiamo vinto perché la riforma dell’articolo 138 della Costituzione, non ci sarà.
So bene che tutto è successo quasi per caso. Berlusconi e un nugolo di parlamentari hanno abbandonato la maggioranza perché è stata votata la sua decadenza da senatore e per ripicca il cavaliere ha annunciato che avrebbe fatto mancare il suo voto proprio nella fase decisiva della controriforma del 138. A questo punto il governo, per bocca di Letta, ha annunciato che la questione si chiude lì, perché se la riforma del 138 passasse senza i due terzi di maggioranza parlamentare sarebbe possibile, qualora lo si chiedesse, un referendum confermativo.

Ed è questa la nostra vittoria. La vittoria di tutti quelli che si sono opposti allo stravolgimento della Costituzione. Nell’aver fatto intendere bene a Letta e ai suoi, che l’esito del referendum non sarebbe stato scontato. La grande manifestazione di piazza del 12 ottobre scorso, le quasi 500.000 firme raccolte dall’appello del Fatto Quotidiano a cui ho contribuito, l’opposizione parlamentare di forze di opposizione come M5s e Sel, hanno fatto crescere nel Paese la consapevolezza della porcheria che si stava perpretando a danno dell’opposizione. Un’opposizione vissuta nel silenzio assordante dei media. Se pensate che nella eventuale campagna referendaria il no alla riforma avrebbe dovuto avere spazi televisivi pari a quelli per il sì, ecco spiegata la decisione della maggioranza e del governo.
Il Movimento Cinque stelle ovviamente, stretto nella propria autoreferenzialità, non può accettare di dividere con altri il successo su questa battaglia e rivendica che questa vittoria sia suo esclusivo merito. Ancora una volta i grillini hanno perso una buona occasione per evitare demagogia e falsità. Va dato loro atto di aver costretto al rinvio e la votazione in terza lettura. Questo ha consentito di guadagnare un mese rivelatosi poi decisivo, ma francamente è quanto meno presuntuoso (e anche parecchio miope) intestarsi un successo in esclusiva quando l’opposizione sociale alla riforma del 138 è stata una delle cose più rilevanti della politica degli ultimi mesi. Ebbene, cari grillini, questa vittoria è anche mia, di Azione Civile, del Fatto Quotidiano, del mezzo milione di cittadini che hanno firmato la petizione, del comitato “La via maestra” che ha organizzato la bella manifestazione del 12 ottobre (e voi lì non c’eravate), di “Libertà e giustizia”, dei comitati Viva la Costituzione” e di tutte le associazioni che hanno contribuito. Negarlo è semplicemente una mistificazione della realtà e, proseguendo su questa strada, tra voi e i Berlusconi e Letta di turno non ci sarà nessuna differenza.

Tratto da: azionecivile.net

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