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riina-salvatore-web2di Enza Galluccio* - 14 novembre 2013
È di ieri la notizia della minaccia di Riina rivolta a tutti i pm di Palermo impegnati nel processo sulla trattativa, in particolare Nino Di Matteo.
“Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire[…] Quelli lì devono morire, fosse l’ultima cosa che faccio”
Riina, segue comodamente le udienze del processo dal carcere di Opera dove è richiuso da molti anni.
Da quel luogo non ha mai smesso di lanciare moniti ed anatemi, minacciando magistrati o elogiando politici ogni volta che lo ha ritenuto opportuno.
Vito Ciancimino, riteneva che Riina fosse in stretta relazione con i servizi segreti e probabilmente aveva basi concrete a sostegno di quei pensieri.
Il Direttore del carcere di Opera è Giacinto Siciliano; per Riina è il padre di tutti i detenuti. In tutti questi anni deve aver coltivato una relazione molto stretta con Siciliano, per attribuirgli un ruolo così familiare…

Il papà dei detenuti, attualmente è imputato a Roma con l’accusa di aver passato informazioni molto riservate ai servizi segreti. Strane coincidenze.
Qualche tempo fa, Totò si dilettava in sibilline metafore calcistiche, facendo insospettire le procure con frasi del tipo “La Juve è una bomba”. Tenendo presente che il boss è tifoso del Milan, si è subito pensato ad un messaggio in codice.
Riina parla senza remore, da capo di stato, e come tale impartisce ordini o allerta personaggi a lui vicini.
Può permettersi molto, troppo per un detenuto al 41-bis. Tutto si diffonde senza però allarmare chi dovrebbe prendere in seria considerazione quelle parole.
Semplicemente, esse arrivano ai diretti interessati, senza ostacoli di nessun tipo. Senza censure. Rimaniamo in pochi a sottolineare la necessità di maggior protezione per i magistrati e a sollecitare risposte forti di condanna e di resistenza, da parte delle autorità competenti e delle associazioni antimafia.
Anche adesso, l’Italia è opportunamente distratta da telegiornali e dibattiti sulla banalità politica del governo e dei politici che ne fanno parte. Anche adesso come allora, l’Italia pensa ad altro.

*Enza Galluccio – autrice di libri sulle MAFIE e sulle relazioni tra Stato e criminalità organizzata – Azione Civile Liguria e basso Piemonte

Tratto da: azionecivile.net

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