di Antonio Ingroia - 2 marzo 2013
Berlusconi ormai colleziona un capo di imputazione al giorno, l’inchiesta sulla compravendita parlamentare e la richiesta di condanna nel caso Mediaset dimostrano ancora una volta che la corruzione e l’evasione fiscale sono il suo pane quotidiano. Il Cavaliere è un untore della vita istituzionale, sociale ed economica del Paese, si dimetta e affronti i processi da privato cittadino.
Berlusconi è l’emblema di quella casta che ci ha portati sull’orlo del disastro. Ora recita la solita parte dell’indagato che calunnia i magistrati, accusandoli addirittura di aver costretto De Gregorio a mentire. È il vecchio sistema che gli accusati usano per cercare di mettere sul banco degli imputati i magistrati che li indagano. Calunniò anche me quando sostenne che avevo costretto l’imprenditore Filippo Alberto Rapisarda ad accusarlo. Si assuma piuttosto le proprie responsabilità e risponda delle malefatte degli ultimi venti anni. L’intreccio malsano tra politica e affari, il conflitto di interessi, le leggi ad personam e l’impunità parlamentare sono le patologie della nostra democrazia, di cui lui è il principale responsabile.
Come è pensabile che il partito di Berlusconi possa partecipare ad un Governissimo con il Pd? Il Paese è ingovernabile, la parola deve tornare agli elettori: servono subito nuove elezioni, con una legge migliore del Porcellum, per restituire dignità al Parlamento e dare al Paese un Governo stabile, dalla parte dei cittadini onesti.
Antonio Ingroia
Tratto da: rivoluzionecivile.it