Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

MG 5083ok9 febbraio 2013
“Noi vogliamo spezzare il sistema delle mafie, delle cricche, delle caste di criminali, corrotti ed evasori per ridare ai cittadini i propri diritti. Vogliamo rompere questo meccanismo perverso che ha divorato le casse dello Stato e l’anima del Paese: occorre una Rivoluzione Civile”. Un messaggio forte che Antonio Ingroia lancia durante un partecipato incontro al teatro “Annibale Maria di Francia” di Messina. In una giornata segnata dal suicidio dell’operaio e sindacalista Giuseppe Burgarella, il leader di RC torna a ribadire a gran voce la necessità di rovesciare il sistema criminoso che, oltre ad aver pervaso la sfera etica, si è diffuso anche sul piano economico. “La crisi economica, politica e morale si può superare soltanto mettendo sotto assedio il fortino degli impuniti che hanno saccheggiato l’Italia e in particolare il Sud”, spiega Ingroia, perché il rilancio del Meridione può essere promosso solo con l’affermazione della legalità e della giustizia sociale, “senza cedere a vergognose iniziative criminogene e irresponsabili camuffate da proposte per il rilancio economico, come quella del condono fiscale ed edilizio voluta da Silvio Berlusconi”.

“Ecco perché, prosegue il leader di Rivoluzione Civile, presenteremo una proposta di legge a firma mia e di Franco La Torre per l’istituzione di un Alto Commissariato per la confisca e il recupero dei patrimoni illeciti da restituire allo Stato e ai cittadini”. Non solo, bisogna “ripartire dal Sud per far tornare il Paese a crescere”, aggiunge, sottolineando “come sia necessario creare un istituto pubblico che utilizzi i finanziamenti della Bce per concedere prestiti agevolati ad un tasso del 2% alle imprese oneste, trasparenti e impegnate in assunzioni e investimenti”.

Il tour Siciliano di Ingroia prosegue a Siracusa e poi a Palermo. Molto atteso l’incontro “Beni comuni contro Cosa nostra”, organizzato nel capoluogo siciliano dall’associazione Addiopizzo, per invitare la politica a parlare di beni comuni, scuola, reddito di cittadinanza, legalità e sviluppo. Tra i partecipanti anche Piero Grasso, l’ex procuratore nazionale antimafia oggi candidato al Senato per il Pd.

Ingroia ribadisce la necessità di recidere i legami tra classe dirigente e mafia, sottolineando come Berlusconi e Maroni si attribuiscono meriti antimafia che nessun politico ha avuto fino ad ora in Italia. “Il problema dell’antimafia, spiega, è che non c’è mai stato l’obiettivo di eliminare davvero la mafia. Ecco perché occorre un intervento non solo legislativo, ma anche economico e sociale che deve necessariamente passare da un vero e radicale cambiamento”.

Tratto da: rivoluzionecivile.it

In foto: Palermo, Antonio Ingroia all’incontro organizzato dall’associazione Addiopizzo

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos