da rivoluzionecivile.it - 1° febbraio 2013
“La decisione scandalosa della Commissione di vigilanza Rai di escludere Rivoluzione civile dal dibattito finale in tv, privilegiando la presenza dei leader delle coalizioni – Bersani, Monti, Berlusconi – è l’ulteriore dimostrazione della bontà della nostra proposta politica”. Così un imbavagliato Antonio Ingroia di fronte a palazzo San Macuto, sede della Commissione, durante un sit-in molto partecipato.
Circondato dai candidati della lista Ingroia e da diversi sostenitori, il leader di Rivoluzione civile ha ribadito che, una volta in Parlamento, il primo provvedimento sarà una legge sul conflitto di interessi e sull’uscita dei partiti dal consiglio d’amministrazione della televisione pubblica. “Questo bavaglio che abbiamo indossato oggi – spiega Ingroia – sta a significare che in Italia la libertà di informazione è soltanto apparente. Siamo agli ultimi posti nel mondo e la decisione di escludermi dal dibattito finale in Rai lo conferma. Se non avremo accesso all’informazione ci rivolgeremo in tutte le sedi, nazionali e internazionali, per vedere ripristinato il nostro diritto fondamentale”.
Il megafono amplifica le parole-chiave della protesta di Rivoluzione civile sotto le finestre di Palazzo San Macuto. “State cercando di imbavagliare il Quarto Stato. Non ce la farete”, dice Gianfranco Mascia, che, con Manuela Palermi, Claudio Giardullo, Angelo Bonelli, Flavio Lotti, Vittoria Pagliuca (candidata nel Lazio), espone lo striscione con i protagonisti del famoso quadro di Pellizza da Volpedo imbavagliati con un fazzoletto bianco, come Ingroia e i suoi sostenitori.
“Una rivoluzione pacifica ma determinata contro un atto autoritario”, sono le parole di Manuela Palermi. Per il pacifista Flavio Lotti, con questa manifestazione Rivoluzione civile chiede che si dia voce agli invisibili, “quelli che non trovano posto nel servizio pubblico”. Claudio Giardullo parla di par condicio finta e ipocrita: “Il paese è stanco della finta parità di trattamento”. Invoca un intervento dell’Osce Angelo Bonelli: “Quello che ha deciso la Vigilanza Rai è una vergogna europea”.
Tratto da: rivoluzionecivile.it