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ingroia-ferreroPresentata la lista di Rivoluzione Civile a Palermo
di Aaron Pettinari - 25 gennaio 2013 - FOTOGALLERY
C'era grande attesa a Palermo per la presentazione delle liste di Rivoluzione civile di Antonio Ingroia per quel che riguara la circoscrizione della Sicilia Occidentale della Camera e al Senato. L'ex giudice, accompagnato dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando e dagli altri candidati in lista (tra cui Saverio Lodato, Maurizio Torrealta e Sandra Amurri) ha ribadito i punti principali della propria campagna elettorale. “Rivoluzione civile non è la riedizione di un partito personalistico, non nascerà un partito Ingroia – ha detto l'ex magistrato - I sondaggi ci danno al di sopra dell' 8 per cento. E in Sicilia dovremmo ottenere seggi al Senato”.

Rispondendo alla domanda del direttore di ANTIMAFIADuemila, Giorgio Bongiovanni, se una volta in parlamento chiederà con forza l'istituzione di una commissione stragi, Ingroia ha detto: “Una delle ragioni per le quali mi sono messo in questa avventura è di dare il mio contributo per l’accertamento della verità di quella stagione di stragi e trattativa, perchè ho capito che con questo parlamento e con questa politica la magistratura non arriverà mai ad accertare la verità. Io ritengo che una commissione stragi, una commissione d'inchiesta che sia seria, sul modello di quelle americane, e che mettano spalle al muro la politica, deve essere un obiettivo del prossimo Governo e lo faremo con estrema serietà”. E sulla relazione della Commissione antimafia ha commentato: “La Commissione antimafia guidata da Beppe Pisanu era partita con grandi auspici e promesse, aveva anche fruito dei risultati importanti della Procura di Palermo soprattutto sulla trattativa, poteva concludere traendo le conclusioni dovute, cioè sulla responsabilità politica che c'era di tanti politici e ministri in carica, invece ha assolto la politica puntando il dito sui livelli operativi delle forze dell'ordine, che hanno le loro responsabilità ma coperte dalla politica. E questo noi faremo in Parlamento, sottolineeremo la responsabilità politica".
Particolarmente attento durante la risposta Salvatore Borsellino, presente al Grand'hotel piazza Borsa, in via Dei Cartari. Il fratello del giudice ha stemperato le polemiche di questi giorni dichiarando: “La mia presenza qui è perché non voglio che delle critiche normali che ho fatto vadano strumentalizzate e vadano contro quello che voglio esprimere. Io sono completamente d’accordo con Ingroia e abbraccio il suo progetto che ho accolto entusiasticamente”. Poi ha aggiunto: "Io guardo a due liste, a quella dei grillini e a Rivoluzione civile, ma credo che alla fine voterò per Antonio Ingroia. Io non l'ho mai attaccato. Ho solo criticato il suo modo di fare le liste perché con questo Porcellum io non so per chi voterò, con il gioco delle rinunce. Quando andrò a votare lo farò chiudendo gli occhi pensando che sto votando Ingroia e non i candidati di quei partiti inseriti in lista, gli stessi che stavano per scomparire dal Parlamento o che ne erano già fuori". E sui partiti definiti ieri da lui "putridi" come l'Idv, spiega: "Ho solo detto che erano partiti che senza Ingroia sarebbero rimasti fuori dal Parlamento". E rivolgendosi a Leoluca Orlando, al suo fianco, ha dichiarato: "Orlando, ad esempio, è un simbolo per me, e lo può essere anche senza essere Idv".
Ingroia, durante la conferenza stampa ha salutato Borsellino pubblicamente, ringraziandolo: “Su questa vicenda ci sono state inutili strumentalizzazioni di chi non ha neppure diritto di criticare la nostra lista, solo lui ha diritto di critica nei miei confronti. Nessun tentativo di dividerci e nessuna critica, la più aspra, potrà incrinare l'affetto che ci lega. Del resto abbiamo lo stesso obiettivo: raggiungere la verità sulle stragi”.
ingroia-borsellino-acfbPoi il leader di Rivoluzione civile ha toccato anche altri punti. “La priorità assoluta in Sicilia è la legalità, la lotta contro le mafie e la corruzione. In Sicilia, in particolare, un obiettivo ambizioso e rivoluzionario. Abbiamo per la prima volta un movimento politico che dice che la mafia la vuole eliminare e non solo contenere come fanno tutti gli altri”. L'ex Procuratore aggiunto di Palermo ha anche annunciato che, se verrà eletto, proporrà una legge che colpisce i patrimoni mafiosi. ''Dopo la legge Rognoni-La Torre, proporremo la legge Ingroia-La Torre con cui dimostremo come risolvere il debito pubblico colpendo i patrimoni illeciti. Uno strumento nuovo e innovativo con cui con la stessa rapidità con cui oggi si individuano i patrimoni illeciti della mafia si possano individuare i patrimoni illeciti dei corrotti e l'evasione fiscale, aggiungendo anche una grande rapidità nell'acquisizione e nella confisca naturalmente nel rispetto della legge, ma tenendo conto che i patrimoni illeciti non hanno diritto a nessun tipo di garanzia". Ingroia ha quindi presentato la lista: “Ai primi posti delle nostre liste ci sono persone della società civile: uomini e donne che hanno accolto il mio appello e che hanno dimostrato il proprio impegno politico fuori dalla politica militante ma nell'associazionismo militante".
Ingroia si è anche detto non sorpreso che “Monti apra verso il Pdl, è coerente con le politiche di Monti e della lista Monti, ed e' esattamente in linea di coerenza con le politiche del governo Berlusconi. Dopo di che è ovvio che Monti tende a mettersi al posto di Berlusconi perchè è colui il quale si propone come leader del fronte di centrodestra. Quello che è incoerente e incomprensibile e' il Pd che rincorre Monti”. Quindi ha lanciato una frecciata anche a Vendola: “E' un amico che sbaglia troppo spesso. Dovrebbe essere di sinistra ma è attaccato al carro del Pd che sta portando Sel nel baratro: nelle braccia mortali di Monti”.
Successivamente hanno preso la parola gli altri candidati. Il giornalista antimafia Saverio Lodato ha rimarcato come "questa sarà una campagna velenosissima con i poteri forti che cercheranno di fermare l'ascesa in politica di Antonio Ingroia e di tutto il movimento Rivoluzione Civile”. Il collega Maurizio Torrealta ha invece sottolineato la propria scelta: “Io sono presente per dire basta. In questi anni vissuti nel mondo del giornalismo in Rai mi sono reso conto di essere stato preso in giro sulle indagini di via d'Amelio, sulla cattura di Riina. Ed è per far luce anche su questi fatti che mi candido al Parlamento”.

FOTOGALLERY Rivoluzione civile a Palermo

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