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di Davide de Bari - Video
Primo maggio 1947. La neonata Repubblica Italiana, in Sicilia, vive la sua prima strage: Portella della Ginestra.
Il primo di una lunga serie di attentati terroristici che hanno attraversato gli anni della prima Repubblica, fino ad arrivare a quelli di matrice mafiosa dei primi anni Novanta.
Su questi fatti, in molti casi, sono stati individuati e condannati gli esecutori. Ma ancora restano impuniti, col volto coperto, i mandanti politici.
E proprio la strage di Portella ha in sé il marchio del segreto di Stato. Da queste considerazioni l’ex magistrato Carlo Palermo, sopravvissuto alla strage di Pizzolungo, che costò la vita a Barbara Rizzo e ai suoi due figli Salvatore e Giuseppe, ha sviluppato il proprio ragionamento in una diretta Facebook organizzata nel giorno della festa dei lavoratori. “La pandemia ci fa dimenticare qual è la nostra storia, dimentichiamo che la nostra storia comincia con la strage di Portella della Ginestra. - ha detto l’avvocato - Vorrei ricordarlo perché sono assenti in questa giornate le commemorazioni”. “In questo momento la nostra storia può essere il punto di riferimento per trovare la nostra identità. - ha continuato Palermo - Tutto inizia dalla strage di Portella su cui, dopo oltre 70 anni, vi è ancora un segreto di Stato”. Come ricostruito dall’ex magistrato, per la strage fu condannato il bandito Salvatore Giuliano, che poi “fu ucciso da Gaspare Pisciotta e durante il processo il bandito ammise l’assassinio e lanciò pesanti accuse contro deputati monarchici, quali Giovanni Alliata di Montereale, Tommaso Leone Marchesano, Giacomo Cusumano Geloso e il democristiano Bernardo Mattarella, padre dell’attuale presidente della Repubblica, e Mario Scelba. Quest’ultimi erano accusati di avere avuto incontri con il bandito Giuliano per pianificare la strage. - ha spiegato Palermo - La Corte d’Assise dichiarò infondate le accuse di Pisciotta in quanto diede nove versione differenti sui mandanti politici della strage, però c’è il fatto che ad oggi continua ad esserci il segreto di Stato”. L’ex magistrato ha anche voluto dare un'indicazione che potrebbe essere utile per giungere ad un pezzo di verità, partendo proprio dai bossoli dei proiettili che colpirono i lavoratori sulle montagne vicine a Piana degli Albanesi. Se “come si pensa, quelli trovati sul luogo potrebbero essere di provenienza delle nostre forze dell’ordine e americani, visto che in quei giorni erano in missione in quel territorio, allora tutto cambierebbe, perché vi sarebbe la matrice americana sulla strage”. Palermo ha quindi invitato a togliere il segreto di Stato, "un potere che spetta al Presidente del Consiglio dei Ministri".

Gli apparati “deviati” dentro la democrazia italiana
Nel corso della diretta, Carlo Palermo ha ricostruito l'esistenza di certi apparati segreti, già prima che entrasse in vigore la Costituzione del 1948: “Vi era l’apparato stay behind che venne impostato dai servizi segreti americani dopo la guerra e da quel momento quell’apparato, insieme a Gladio, sono stati presenti nella nostra storia fino al crollo del muro di Berlino”. “Gli apparati stay behind e Gladio - ha proseguito - in Italia avevano come obbiettivo quello di impedire l’avanzata del comunismo, perché l’invasione dell’Urss si rivelò inverosimile. Quelle strutture, quindi, sono andate ad affiancarsi e a costituire strutture portanti della nostra attività civica e democratica-politica nel nostro Paese, però, segreta”.
L'avvocato ha, dunque, ripercorso tutte quelle attività svolte da stay behind che hanno riguardato Gladio o strutture segrete simili. Un esempio è la nascita del centro Scorpione, "unità operativa creata nel 1987 a Trapani per combattere il comunismo e mentre stava per crollare il muro di Berlino, che era collegato all’operazione di Trapani”.
“La nostra storia è stata alterata da questi apparati - ha aggiunto - come anche la nostra democrazia, perché il comunismo non poteva salire al governo, altrimenti il Pci sarebbe venuto a conoscenza dell’esistenza degli apparati come Gladio e quindi in contrasto con quei legami Italia-Stati Uniti”. Dunque, per questo motivo, secondo l’ex magistrato di Trapani, “abbiamo avuto una serie di manifestazioni occulte, che si sono verificate dal 1947 per poi passare, dal 1969, ad una serie di eversioni, di destra e sinistra, sempre aggrovigliate con gli apparati dello Stato". Nel suo ragionamento, Palermo, ha sottolineato l'esistenza di patti e segreti di Stato, "non solo fili atlantici, ma anche filo arabi”.



Dal passato al presente
Secondo Carlo Palermo oggi, con l’epidemia del Coronavirus, si sta vivendo un momento di passaggio storico, per certi profili simile "a quello che abbiamo attraverso dal ’89 al ’93". Al tempo "transitammo dalla guerra fredda (con gli equilibri fondati sul terrore determinato dalla contrapposizione e autodistruzione del mondo all’interno del conflitto tra Urss e Stati Uniti) al crollo del muro di Berlino. Poi vi fu lo stragismo in Italia e l’inizio dell’Europa. - ha continuato - E solo a distanza di tempo si riesce a comprendere quello che è avvenuto allora e si potrà comprendere con il passare del tempo quello che sta avvenendo oggi”. “Quello che avvenne tra il ’92 e ’93 - ha aggiunto - cambiò gli assetti mondiali, perché il vecchio nemico del comunismo doveva lasciare il posto al nuovo nemico del fondamentalismo islamico”.

Tra le stragi e la nascita dell’Europa
Sempre nei primi anni ’90, secondo Palermo, all’oscuro delle stragi mafiose, ci fu la nascita della Comunità Europea, che sarebbe dovuta essere un'“unione dei popoli”, ma poi si rivelò altro. “Ancora tutt’oggi sono presenti quelle cosiddette ‘costanti’, ovvero quelli che vengono considerati i poteri forti. Nel febbraio 1992 ci fu la firma del trattato di Maastricht. Sarebbe dovuta essere un’alleanza tra popoli, ma ci fu qualcuno che operò degli sgambetti, perché le stragi hanno falsato tutto. Noi abbiamo avuto le stragi e lo stragismo nel ’92 e ’93 e non ci siamo accorti che quella sovranità era parziale, nata difettata, ed era limitata dai patti sottostanti, che si sono cambiati e ha comportato anche un diverso modo di smuovere gli equilibri internazionali”. Palermo ha messo in fila una serie di fatti, come la guerra in Iraq che, pian piano, ha portato alla creazione di un "nemico nuovo", fino a "creare quell’integralismo islamico che poi ha portato ai fatti delle torri gemelle nel 2001”.

La militarizzazione delle banche
La nascita dell’Europa non riguardava solo la politica ma anche "il sistema bancario perché la vera alleanza della Comunità Europea non è stata quella tra i popoli". Secondo Palermo "ci sono sempre stati potentati economici e bancari, legati ai servizi segreti e alla massoneria e poteri trasversali e occulti. Vi è stato qualcosa che io ho definito come la ‘militarizzazione delle banche’. Fino a quel momento le banche svolgevano un ruolo importante come strumento per gli illeciti, si pensi al passato di Sindona e Calvi. Con la liberalizzazione dei mercati, invece, nei primi anni Novanta vi fu la 'militarizzazione delle banche' che iniziarono ad assumere un potere di direzione negli equilibri politici e militari”.

La massoneria e i Rosacroce
Carlo Palermo ha poi parlato del ruolo della massoneria, dei riferimenti ai Rosacroce contenuti in documenti del passato, sequestrati quando era magistrato a Trento all’interno dell’indagine sul traffico di droga nel 1980, fino ad arrivare a parlare di potenti famiglie statunitensi come i Rockefeller e i Kissinger. Secondo Carlo Palermo il nuovo ordine mondiale “è stato affermato da questi soggetti: Rockefeller, Kissinger. Sono loro che nella nostra storia hanno retto quella parte segreta che ha condizionato e tolto la nostra sovranità”. “Nel ’91-’92, alcuni Paesi al Nord dell’Italia volevano creare un nuovo ordine di nazioni europee incentrate sulla Germania, gli Usa invece cercavano di espandersi attraverso la Nato, senza l’autorizzazione dell’Onu, e ricevevano anche finanziamenti da una miriade di organismi internazionali che meritano di essere seguiti, perché sapevo che era in corso il programma di cooperazione Rose Roth con centro operativo a Ginevra ad attuare il controllo democratico delle forze armate. L’USAID, cioè agenzie statunitensi per lo sviluppo internazionale, sono tutti collegati. Dietro il NED compare la Cia, Rockefeller e l’USIS sono da sempre nei nostri Paesi”. In conclusione per Carlo Palermo c'è un filo che unisce le banche, i grandi nomi, ed anche il traffico di armi su cui quello che definisce come "il nuovo ordine mondiale" ha avuto vari interessi. Azioni che in qualche maniera hanno portato ad una "sottrazione della nostra autonomia di Stato”.
(3 maggio 2020)

Foto © Imagoeconomica

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