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zagaria-michele-effda notiziario. ossigeno.info - 5 maggio 2015
Michele Zagaria intercettato chiede di squartarlo. All’origine delle minacce l’intervista del ‘pentito’ Carmine Schiavone. L’ombra di una “trattativa”.

Il giornalista di Servizio pubblico Sandro Ruotolo è sotto scorta dei carabinieri che lo proteggono dopo le minacce di morte del capo del clan camorristico dei Casalesi, Michele Zagaria, che si trova in carcere in regime di isolamento. La scorta è stata assegnata dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli, con provvedimento d’urgenza, in attesa che il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza si riunisca e adotti formalmente la decisione. Michele Zagaria, intercettato in carcere, dice: “‘O vogl’squartat’ viv'”. La notizia dell’assegnazione della scorta è stata resa nota il 5 maggio 2015 dal sito web del talk show in onda su La7.

All’origine delle minacce, c’è il reportage di Servizio pubblico sull’inquinamento da rifiuti tossici nella cosiddetta Terra dei Fuochi, trasmesso su La7 il 29 dicembre 2013. Durante quella puntata fu mandata in onda, fra l’altro l’intervista di Ruotolo a Carmine Schiavone, camorrista divenuto collaboratore di giustizia e testimone d’accusa e deceduto a febbraio del 2015.

“Ci sono tracce recenti di rapporti tra Zagaria, quando era latitante, e i servizi segreti. Ma parliamo degli anni Duemila”, dice il giornalista in uno dei passaggi dell’intervista, per sollecitare Schiavone a parlare. “Non ti posso dire più niente. Lo saprai al momento opportuno”, è la risposta di Schiavone.

“Sulla vicenda – ha commentato Lirio Abbate sul sito web dell’Espresso – il pool di magistrati anticamorra di Napoli sono già a lavoro per fare luce su queste minacce. Da quanto si apprende da ambienti giudiziari, Zagaria da diversi mesi appare in cella molto nervoso, forse perché è messo sotto pressione dalle numerose inchieste che lo riguardano.

In particolare, come aveva già raccontato sul Mattino la giornalista Rosaria Capacchione, oggi senatrice Pd, Zagaria potrebbe essere coinvolto in una possibile trattativa sui rifiuti. Capacchione ha documentato incontri segreti, tra il 2007 e il 2009, tra il potente boss, allora latitante, Michele Zagaria o un suo emissario, uomini dei servizi segreti deviati, e delegati del commissariato. Vertici che sarebbero stati finalizzati a subappalti in cambio del silenzio per la realizzazione di siti di smaltimento. Domande e circostanze ancora senza risposta a cui anche Sandro Ruotolo ha tentato di dare una lettura di questi fatti con un servizio mandato in onda proprio da Servizio Pubblico“.

Ossigeno esprime solidarietà a Sandro Rutolo, che ha già subito gravi minacce. Nell’ottobre del 2009, mentre svolgeva una inchiesta sui rapporti tra mafia e Stato, dopo aver intervistato Massimo Ciancimino, aveva ricevuto una lettera minatoria con minacce di morte. Nel 2013, quando era candidato alle elezioni politiche e alle elezioni regionali del Lazio pe rla lista “Rivoluzione civile”, nel corso della campagna elettorale, al termine di un dibattito televisivo rifiutò di stringere la mano al candidato di CasaPound Simone Di Stefano, dichiarandosi “orgogliosamente antifascista”. Tre giorni dopo, l’11 febbraio, durante un’iniziativa elettorale a Civita Castellana (Viterbo) alcuni militanti di CasaPound fecero irruzione nella sala con un megafono e uno striscione con la scritta “Ruotolo maleducato.

ASP

Tratto da: notiziario.ossigeno.info

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