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pezzuto-antonio-nicoladi Antonio Nicola Pezzuto - 15 marzo 2014
Alcuni giorni dopo la pubblicazione del mio articolo, ritorno a scrivere sui rapporti tra mafia e politica nel Salento così come emersi dalla relazione della Direzione Nazionale Antimafia. L’obiettivo del mio pezzo era quello di smuovere il Salento dal suo torpore. E, considerato lo spazio dedicato allo scottante tema su alcuni giornali locali subito dopo, posso dire di averlo centrato.

Anche l’anno scorso avevo analizzato il documento della DNA soffermandomi sulle collusioni tra politici e Sacra Corona Unita. Quest’anno ho fatto una scelta radicale. Ho deciso di evidenziare solo questo aspetto tralasciando tutti gli altri che sono, a mio avviso, abbondantemente conosciuti. E, ripeto, mi fa estremamente piacere e lo dico con una punta di orgoglio che, proprio il giorno successivo alla pubblicazione del mio articolo anche “altri” abbiano dedicato all’argomento pagine e titoloni. Bene, non è mai troppo tardi. D’altronde, sono “solo” due anni che la Direzione Nazionale Antimafia rinnova il suo grido di allarme. Ancora una volta riporto quanto scritto dal Consigliere Fracesco Mandoi. Non si sa mai.

“Un particolare accenno merita l’evoluzione del rapporto fra i gruppi mafiosi e gli ambienti della politica, soprattutto locale e delle istituzioni. Con il passare del tempo, e con i risultati che la “politica” di sommersione dei gruppi appartenenti alla Sacra Corona Unita sta conseguendo nelle relazioni, cui si è diffusamente accennato, con la società civile, tali rapporti sono significativamente mutati: come risulta dalle dichiarazioni dei collaboratori, non sono i mafiosi che cercano un contatto con i politici, offrendo i loro voti in cambio di qualcosa, ma sono i politici che cercano il supporto elettorale dei gruppi criminali presenti sul territorio, promettendo loro l’affidamento di lavori alle aziende che ad essi fanno notoriamente riferimento ed altri possibili affari derivanti dalla gestione amministrativa degli enti che, ove eletti, saranno da loro rappresentati. Il riscontro, indiretto ed indiziario, a queste dichiarazioni, viene dato dagli attentati ai danni degli amministratori di Comuni ove è particolarmente presente la mafia salentina, che avvengono quando le promesse non vengono mantenute”.

Proprio così, testuale. Un pugno nello stomaco e un colpo al cuore. Parole che non mi stanco mai di rileggere e che dovrebbero provocare un terremoto nelle nostre coscienze. Parole che dovrebbero indignarci e sentirci tutti parte in causa di un qualcosa che, ormai da troppo tempo, sta avvenendo e di cui non siamo a conoscenza. Mancano i nomi. Questo va detto, senza giri di parole. Se non li sapremo, saremo accompagnati per sempre da dubbi atroci: chi indossa ignobilmente una fascia tricolore? Chi occupa indegnamente uno scranno del Parlamento? Chi ci rappresenta nelle pubbliche amministrazioni? Chi ha stretto mani sporche di sangue in un patto scellerato pur di rappresentarci? Chi ci sta rubando il presente e forse anche il futuro?

Io voglio sapere.

Tratto da: liberainformazione.org


Antonio Nicola Pezzuto
Nasce a Lecce. Scrive per “Libera Informazione Osservatorio per l’Informazione sulla Legalità e contro le Mafie” e “ANTIMAFIADuemila - Informazioni su Cosa Nostra e Organizzazioni criminali connesse”. Ha collaborato con la testata giornalistica telematica “The New European Citizen Press”. Ha svolto anche la propria esperienza lavorativa in qualità di Tutor all’interno delle attività del Piano Integrato di Istituto per il Progetto PON-FSE-“LE(g)ALI AL SUD: UN PROGETTO PER LA LEGALITÀ IN OGNI SCUOLA”. Ha partecipato, in qualità di relatore, a numerosi convegni nelle Scuole Secondarie di I e di II Grado portando la propria testimonianza di giornalista, informando e sensibilizzando gli studenti con professionalità, impegno e profondo amore per la giustizia e la verità. Ha ricevuto, nel 2013, da parte dell’Associazione Libera, un riconoscimento particolare: la “Tessera Speciale ad un professionista serio e onesto che con impegno puntuale e gratuito conduce le sue battaglie di informazione”. Ha partecipato in qualità di relatore alla presentazione del libro “Andreotti. Il Papa nero” di Michele Gambino e, in qualità di moderatore, alla presentazione del libro “Calcio Criminale” di Pierpaolo Romani. È autore del libro “Mafia Economy-Analisi della Criminalità Economica”. “Con questo lavoro si è voluto evidenziare quanto sia importante questo fenomeno, sia nella forma della criminalità economica dei colletti bianchi, sia nella forma della criminalità economica organizzata. Si sono analizzati i comportamenti dei cosiddetti «colletti bianchi», degli insospettabili, che svolgono un ruolo fondamentale nelle operazioni di riciclaggio, di usura, nei crimini ambientali, e le collusioni che si creano tra essi e le organizzazioni mafiose. Enormi sono le responsabilità di alcune banche che aiutano i criminali a «pulire il denaro sporco» e negano il prestito a un imprenditore in difficoltà o ad un qualunque cittadino, facendoli precipitare nel vortice dell’usura. Con questo studio si analizza anche la criminalità economica organizzata e si denuncia l’enorme danno che essa arreca all’economia legale, allo sviluppo del Mezzogiorno e alle persone oneste. Non resta che rivolgersi alla coscienza di ciascuno di noi che, tenendo bene impresso nella mente il ricordo di chi ha sacrificato se stesso per costruire un mondo più giusto, faccia la propria parte nella vita di tutti i giorni, con la convinzione che, per combattere il male, basta semplicemente dare il proprio piccolo grande contributo, sentendo l’obbligo morale di lottare contro i soprusi e le ingiustizie.”

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