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drone-usa-webdi Ennio Remondino - 11 agosto 2013
Che cosa c'è veramente in ballo? La base siciliana è il luogo perfetto per il super telecomando planetario per quei killer volanti chiamati droni.

Le tensioni scoppiate a Niscemi davanti alla base militare Usa, i manifestanti No-Muos che si scontrano con le forze dell'ordine. A coronare il tutto l'infelice uscita del governatore della Sicilia Rosario Crocetta secondo cui, a manifestare, tra la popolazione preoccupata si sarebbero infiltrati anche estremisti e mafiosi. Una sparata che appare fuori misura. Salvo poi pararsi "le spalle": «Mica l'ho data io l'autorizzazione alla costruzione del Muos», «ci hanno pensato il governo nazionale di centrodestra e la giunta regionale guidata da Raffaele Lombardo». Ma che c'è veramente in ballo?

Lo aveva rivelato il New York Times più o meno a maggio: la base Nato di Sigonella, "Capitale" per i suoi attuali 7500 droni in servizio. L'attualità delle proteste contro il Muos di Niscemi rilancia il tema. Ecco a cosa serviranno due antenne alte 149 metri e le tre grandi parabole dal diametro di oltre 18 metri in Sicilia. Sarà il sistema di telecomunicazioni satellitari della marina Usa, il Muos (Mobile User Object System), dotato di cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra. E sarà il super telecomando planetario per quei killer volanti chiamati Droni.

Sigonella sarà collegata direttamente a due satelliti: l'Ufo e l'Inmarsat. I droni "siciliani", resistenti a lunghe distanze di volo anche fino a 20 chilometri dal suolo, comunicheranno con loro. Grazie a sensori radar incorporati "saranno in grado di intercettare oggetti fermi o in movimento". Le informazioni raccolte verranno quindi trasmesse in tempo reale nella base centrale Mos (Mission operation support), di Sigonella dove hanno già fatto il loro ingresso in gran segreto altre flotte di droni, Black Hawk che già Usa e Cia utilizzano nei maggiori scacchieri internazionali.

A rivelare la presenza in Sicilia degli armamenti segreti, oltre al NYT è l'Osservatorio di Politica Internazionale che ha sostenuto, testualmente: «In considerazione di tale situazione (Primavera Araba, minacce di guerra, l'attacco al consolato di Bengasi e l'allarme mondiale attentato al Qaeda. ndr.), la Difesa Italiana ha concesso un'autorizzazione temporanea allo schieramento di ulteriori assetti americani a Sigonella". Poi ci saranno ovviamente anche gli 800 militari Nato (entro il 2015), per far funzionare quel micidiale war game. A voi non coglie una incontenibile curiosità?

Tratto da: popoff.globalist.it

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