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Il sindaco sospeso di Riace a Circo Massimo su Radio Capital: "I cinquestelle complici di un governo fascista". Zingaretti: "Il provvedimento avrà effetti devastanti, nel Lazio garantiremo cure a tutti"

"Ieri è morto bruciato vivo un ragazzo di 18 anni. Questo clima di odio, questa società della barbarie, ci stanno portando a non avere nemmeno la sensibilità di comprendere quello che ci circonda". Lo dice a Circo Massimo, in onda stamane su Radio Capital, il sindaco sospeso di Riace, Domenico Lucano, che critica duramente il decreto sicurezza voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini e convertito in legge definitivamente dalle Camere mercoledì scorso. Decreto che questa mattina è stato firmato per la promulgazione dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il provvedimento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. "Rimaniamo indifferenti - afferma Lucano, famoso per il modello d'integrazione dei migranti sperimentato nel centro del Reggino, oggi al centro di un'inchiesta giudiziaria - come se ci fosse una forma di assuefazione a una logica che ormai pensiamo sia unica. Ci impediscono di provare quell'impulso di umanità che è normale. Una condizione della società che io non ho mai vissuto prima".

Di fronte poi alle dichiarazioni a Non è l'arena di Salvini (il quale ieri ha dichiarato di aver ricevuto sostegno negli ambienti ecclesiastici per la sua politica in materia di immigrazione), Lucano risponde: "Non posso credere che dei religiosi abbiano potuto dire cose del genere. Il Vangelo è fratellanza, umanità, il cristianesimo è amore, non è odio razziale. Come si può rimanere indifferenti di fronte a questo decreto sicurezza, che sta generando degli orrori. È una legge disumana". Rispetto al decreto sicurezza, di fatto, si è registrata solo una critica ex post da parte del presidente della Camera Roberto Fico, che ha tenuto a precisare che non era presente al voto per rimarcare il suo dissenso. Assieme a lui erano assenti anche una decina di deputati cinquestelle. Ma ci si è fermati a questo. Il M5s, che ha tra le sue fila e identità culturale, anche il tema dell'inclusione e della solidarietà sociale, può sopportare questa asimmetria nel rapporto con l'alleato di governo? "I cinquestelle sono complici di questi orrori, di un governo profondamente fascista che discrimina gli esseri umani e se la prende con le categorie sociali più deboli - risponde deciso Lucano - . Il M5s è succube sin dal primo giorno di una logica perversa. Parlano di cambiamento, ma non è vero".

"Questa è una forma di fascismo forse più pericolosa rispetto al passato - conclude il sindaco di Riace - perché c'è un'aggressione diretta, il senso di discriminazione che colpisce le persone più deboli ci riporta indietro negli anni. Questo pensare di essere autoritari ad ogni costo, perché la maggioranza ha deciso così, è una condizione incredibile della politica". "Mimmo Lucano ha ragione da vendere - commenta il governatore del Lazio e candidato alla segreteria Pd Nicola Zingaretti - Il decreto sicurezza produrrà effetti devastanti su migliaia di esseri umani, spesso in condizioni di assoluta fragilità, ma avrà una fortissima ricaduta negativa anche sui Comuni e sulle Regioni, generando maggiori costi e rischi. Ridimensionare drasticamente il sistema degli Sprar, escluderne i richiedenti asilo, e riversare sulle strade migliaia di persone senza più diritti e fuori da un sistema di servizi sociosanitari non è solo immorale, ma è un fattore grave di debolezza e pericolo per l'intera comunità. Il decreto sicurezza genererà caos, emarginazione, uno stato di emergenza permanente".

Per Zingaretti, un elemento di ulteriore preoccupazione è la scelta di cancellare l'iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo, che potrebbe significare anche l'esclusione dai servizi sanitari per migliaia di persone, con tutti i rischi per la salute che ciò comporta. "Per questo - conclude - nel Lazio daremo indicazione alle Asl di erogare cure e assistenza sanitaria a tutte le persone, anche ai nuovi invisibili creati dal decreto. Sarebbe però opportuna a questo punto la definizione e l'attuazione di un Piano nazionale per la coesione sociale e la sicurezza condiviso tra i vari livelli istituzionali, almeno per limitare i danni e i rischi".

Tratto da: repubblica.it

Foto © Imagoeconomica