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loggia p2 il piano sue regoledi Tullio De Mauro
Feci quel che meglio io seppi e potei; e però non mi mancherà (almen lo spero) il compatimento e la benevolenza degli studiosi.
Costantino Arlia
(in Pietro Fanfani, Costantino Arlia,
Lessico dell’infima e corrotta italianità,
Carrara, Firenze, 1890)


1. Sciatterie

I due onesti puristi dell’Ottocento citati in esergo volevano combattere l’infiltrazione di parole straniere e inappropriate nell’italiano del loro tempo. Meno agevole è non solo combattere, ma anzitutto cogliere i modi della corrotta italianità non solo linguistica. I testi della P2 sono preziosi perché raccolgono e compattano tali modi in un insieme che, sciatto stilisticamente, appare tuttavia non privo di coerenza e di una sua logica,
I testi del Piano di rinascita democratica (qui d’ora in poi PRD) si ritiene che risalgano alla seconda metà degli anni settanta del Novecento e sono ovviamente anteriori al luglio 1982, quando furono sequestrati (forse non accidentalmente) in una valigia di Maria Grazia Gelli. Alcuni ne attribuiscono la stesura a Francesco Cosentino, segretario generale della Camera dei Deputati. È probabile che i testi non siano stati scritti per un pubblico indifferenziato e forse nemmeno per la generalità degli aderenti alla Associazione o Istituzione, come (vedi oltre) il PRD chiama la Loggia P2, ma piuttosto solo per i selezionati pochi affiliati costituenti il club (vedi oltre), cioé il gruppo dirigente. Forse di qui, dalla natura di appunto a circolazione interna, riservata, nascono alcune frettolosità e sciatterie stilistiche:
refusi o qui pro quo (uomini da proporre ai singoli dicasteri per da preporre);
sviste grammaticali (al fine di taluni rapidi aggiustamenti legislativi che riconducano la giustizia alla sua tradizionale funzione di elementi di equilibrio della società e non già di eversione);
ipercorrettismi semicolti (clubs per club plurale invariabile del buon italiano);
indicativi pro congiuntivo (valutare se le attuali forze politiche sono in grado…; non più di 3 o 4 elementi che conoscono l’ambiente);
sciatterie lessicali (divieto di nomina sulla stampa dei magistrati investiti di procedimenti giudiziari per divieto di citare nella stampa i nomi di magistrati responsabili di procedimenti giudiziari);  
sintassi mal congegnata (si veda l’intero periodo 3) (Per quanto concerne i sindacati….. attuale trimurti):
espressioni che suonano ermetiche per i non iniziati (i partiti …sono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economico finanziario, cioé loro esponenti  possono essere corrotti).  
Ovvia avvertenza è non sottovalutare documenti, persone e gruppi per cadute stilistiche e linguistiche. E del resto se si esamina il lessico peculiare del PRD ci si rende conto che le scelte di cui è frutto sono tutt’altro che occasionali. Le parole sono ben pensate e raccordate per veicolare il disegno e lo spirito dei promotori del Piano. Disegno e spirito emergono con chiarezza anche nell’intervista di  Maurizio Costanzo a Licio Gelli pubblicata il 5 ottobre 1980 nel “Corriere della Sera”, diretto allora dall’affiliato P2 Franco Di Bella (qui la citeremo come intervista e può utilmente leggersi nel sito box.net).
Qui di seguito offriamo una descrizione lessicografica di alcune parole chiave del PRD.


2. Minilessico piduista

aiuti materiali s.m.plur.- Sembrano distinti dalla manovra (vedi), sono sussidi finanziari da destinare a singoli magistrati da acquisire alla linea della P2. Con la magistratura, secondo il PRD, le cose sono più facili che con altri corpi e organismi: la P2 può contare senz’altro su una «forza interna (la corrente di Magistratura indipendente dell’Associazione nazionale magistrati)». Questo è «un prezioso strumento già operativo all’interno del corpo».  Dunque, spiega il PRD, con la magistratura si può procedere alla svelta, l’accordo è nelle cose, basta solo «un accordo sul piano morale e programmatico» e qua e là solamente qualche aiuto materiale, senza necessità di ricorrere ad altre sollecitazioni (vedi). Così diceva il PDR a metà anni settanta. Poi qualcosa deve essere andato storto e gli aiuti materiali si sono rivelati insufficienti.

Associazione s.f.- Altro nome usato dal Gelli (in intervista a Costanzo, 1980) per designare la P2: A domanda sui rapporti col Vaticano, Gelli risponde: «La nostra è l’unica Associazione [maiuscola nel testo] che ammette soltanto i credenti».

burattinaio s.m- L’intervista 1980 di Maurizio Costanzo così si conclude: «Alla domanda: Cosa vuoi fare da grande? Cosa rispondeva? – Il burattinaio».

club s.m.- Gruppo ristretto (trenta o quaranta persone) interno alla P2 con compiti di direzione della Istituzione (vedi). Vedi anche rotariano Il PRD vagheggia anche la costituzione di clubs che dovrebbero dare vita  formazioni nuove, una di destra l’altra di sinistra, sostitutive dei partiti tradizionali.

controllo s.m.-  Quello che la P2 deve esercitare sugli uomini selezionati per assumere posizioni chiave nei loro organismi: devono anzitutto essere «inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà» e perché possano assumere posizioni chiave  bisogna «affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti », ma il PRD si affretta ad aggiungere «con i dovuti controlli»: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. 

Costituzione s.f.- Per eccellenza, Costituzione della Repubblica italiana: secondo la Premessa del PRD non va aggredita immediatamente, anzi bisogna lamentarne la «disottemperanza», anche se poi  «a medio e lungo »la P2 “«prevede alcuni ritocchi» (vedi ritocco  e magistratura).

credente s.m.- Per G. il cattolico praticante affiliabile in quanto tale alla Loggia P2. (v. Associazione).

democratico agg.- Un buon dizionario dell’uso distingue cinque accezioni:

1a agg. della democrazia; di metodo di governo o tendenza politica che si ispira o è conforme ai principi  della democrazia: regime, stato d., leggi democratiche, partito d., forze, schieramenti democratici
1b agg., s.m. che, chi in politica è fautore della democrazia e dei suoi ordinamenti: un'autentica  democratica, un d. convinto
1c agg., s.m. che, chi è membro di un partito che sostiene principi di democrazia accordi, alleanze tra democratici
1d agg., di tendenza politica ispirata a principi fortemente popolari o  addirittura rivoluzionari
2 agg., s.m., che, chi nei confronti degli altri evita modi o sistemi autoritari, dimostrandosi  affabile e comprensivo spec. verso i subordinati: un datore di lavoro molto d.
3 agg., s.m.  che si pone a livello del popolo; semplice, popolare: un'arte democratica

Fin dalla prima battuta il PRD vuole evitare equivoci e scarta subito accezioni in voga all’epoca come 1d o 3: «1. L’aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal programma del presente piano ogni movente ed intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema». I piduisti non vogliono abbattere gli organi delloo Stato previsti dalla Costituzione, si dichiarano democratici in tal senso, ma, precisano, non in altri possibili, suggeriti dai Principi fondamentali della Costituzione, per es. dal comma 2 dell’art.3. L’aggettivo è usato nel PRD anche per qualificare alcuni partiti o gruppi politici. Sono considerati «partiti politici democratici» «dal PSI al PRI, dal PSDI alla DC al PLI (con riserva di verificare la Destra Nazionale)» La Destra è invece positivamente ricordata in altri contesti per es. quando si elencano i rivitalizzatori (vedi) che sono: «Mancini, Mariani, Craxi; Vicentini, Bandiera; Orlandi, Amidei; Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti, Bisaglia; Cottone e Quilleri; Covelli, della Destra Nazionale»; oppure quando si parla dei «democratici della Destra nazionale». Non è incluso tra i partiti democratici il Partito Comunista, pribo parrebbe di possibili rivitalizzatori.

impiego degli strumenti finanziari
.- Necessario a realizzare la manovra (vedi) per sollecitare (vedi) giornalisti, due o tre per testata.

Istituzione s.f. – Nome dato alla P2 dagli affiliati. Figura nelle carte “segrete” e nell’Intervista. Si potrebbe pensare a un nome di copertura forse consapevolmente beffardo: nulla di più antiistituzionale, non i gruppi anarchici più estremi, non candidi antiistituzionalisti dichiarati, non fosche cosche mafiose o camorristiche appena appena infiltrate in qualche organismo statale, nulla rispetto all’accolita di dirigenti delle istituzioni pubbliche e collettive adunati nella loggia P2. Il sost. è usato anche allo scoperto da Maurizio Costanzo e dallo stesso Gelli nell’intervista del 1980. Costanzo chiede:«Cosa c’è di vero in tutto quello che si è detto e si dice su di lei e sul conto della sua Istituzione [maiuscola nel testo]». Poco oltre il Gelli dice:«La nostra Istituzione [maiuscola nel testo] bandisce tutti quei termini che vengono anche troppo spesso usati da certi rotocalchi».

magistratura s.f. vedi aiuti materiali.Ai magistrati il PDR intende attribuire «la responsabilità civile (per colpa)» e imporre «esami psicoattitudinali preliminari». I provvedimenti a medio e lungo termine previsti per la magistratura richiedono ritocchi (vedi) della Costituzione volti a sottoporre i PM al guardasigilli, separare la carriere requirente e giudicante ecc.Vedi anche Costituzione.

manovra s.f.- «Manovra di tipo economico finanziario»: espressione non immediatamente chiara, ne sono oggetto i destinatari di sollecitazioni (vedi) e cioé «partiti politici, stampa e sindacati». Subito dopo il suo uso c’è un’aggiunta chiarificatrice: «La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo», loro sta per «partiti politici, stampa e sindacati». La sintassi dell’insieme non è perspicua, chiara è la semantica.

partiti politici democratici vedi democratico.
 
registrare v. trans. - Coordinare il funzionamento delle istituzioni e degli organi dello stato con «atti legislativi necessari a ribaltare l’attuale tendenza di sfasciamento delle istituzioni».

restauro s.m.- Per gli organi dello Stato, esito del processo di sollecitazione (vedi) cui la P2 intende sottoporre detti organi.

ritocco s.m.- Vedi Costituzione e magistratura.

rivitalizzare v.trans. – Obiettivo del PDR è «rivitalizzare il sistema» (v. sistema). Come oggetto privilegiato  del rivitalizzare è più volte citato il CNEL. «quale punto d’incontro delle forze sociali e sindacali, imprenditoriali e culturali».

rivitalizzazione s.f. – L’operazione del rivitalizzare. È affidata a chi accoglie le sollecitazioni (vedi) della P2 e la relativa manovra (vedi): a questi, nel caso di uomini politici, vanno dati «gli strumenti finanziari sufficienti a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti».

rotariano agg.- Di, del, relativo al Rotary Club,  il service club internazionale che nei suoi club locali accoglie persone di varia professione votate a onorare il motto Service about self, tradotto in italiano come Servire al di sopra di ogni interesse personale. Il club (vedi) dell’Istituzione (vedi) deve avere «natura rotariana» con riferimento, secondo il PDR, alla «eterogeneità dei componenti ».

rovesciamento s.m- Il PDR e l’Istituzione (vedi) non  prevedono il rovesciamento del “sistema”: soltanto sollecitano, ritoccano, rivitalizzano, registrano, restaurano (vedi queste voci, verbi e sostantivi connessi). Solo nel caso dei sindacati il PDR prevede la necessità di rovesciare i rapporti di forza esistenti.

sindacati s.m.plur.-  Destinatari delle sollecitazioni (vedi) sono «gruppi minoritari della CISL e maggioritari della UIL» da «acquisire con strumenti finanziari di pari entità» per non scontentare nessuno. La CGIL non pare passibile di sollecitazioni. L’obiettivo è fare fondere con i sindacati “autonomi” i due sindacati confederali più sollecitabili «allo scopo di rovesciare i rapporti di forza dell’attuale trimurti» e costituire «un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori».

sistema s.m. -  Insieme «di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori».  

sollecitare v.tr.- Sottoporre a sollecitazione (vedi) per es. la stampa «a livello di giornalisti» piuttosto che di editori e proprietà.
 
sollecitazione s.f.- Azione rivolta a organi dello stato, partiti politici, organi di informazione, sindacati perché si allineino alle intenzioni e ai piani della P2. Le sollecitazioni sono «possibili sul piano della manovra di tipo economico finanziario» (v.manovra). Il PRD specifica con cura le varie sollecitazioni a seconda dei destinatari: uomini politici, giornalisti, sindacati.

strumento finanziario locuzione s.m.- Somma di danaro necessaria a rendere persuasive le sollecitazioni (vedi) dell’Istituzione (vedi). Nell’insieme il PRD stimava che gli strumenti finanziari dovessero  ammontare a 30 o 40 miliardi di lire dell’epoca.

televisione s.f.- «Abolire il monopolio RAI-TV» mettendo in rete le televisioni private e, per il resto, «la RAI-TV va dimenicata».

uomini di buona fede locuzione s.m. plur.- Pare di poter distinguere diversi gruppi così qualificati: (1) gli uomini del club (vedi), pochi, non più di 30 o 40, «un vero e proprio comitato di garanti» rispetto ai gruppi restanti; (2) gli altri affiliati all’Istituzione; (3) gli uomini che, grazie alla manovra (vedi), hanno il compito di «conquistare le posizioni chiave necessarie al loro [di partiti, stampa, sindacati] al loro controllo». Nel caso di costituzione di due nuovi partiti, uno sulla destra un altro sulla sinistra, il PRD profila un quarto gruppo, quello dei “promotori”, che «debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà»: puttanieri conclamati che si facciano vanto di tale loro qualità, mafiose o sospetti di collusioni mafiose, possessori di patrimoni di incerta provenienza, dovrebbero essere esclusi dal gruppo dei promotori pena la non felice riuscita del PRD. In tutti i gruppi si prevedono uomini in senso stretto, maschi con esclusione delle donne.


3. Breve conclusione

Il gioco dei rinvii interni tra le voci di questo lessico del piduismo dà conto della natura non occasionale ma meditata e a suo modo coerente delle scelte di vocabolario. Uomini d’ordine di certo prestigio e non attaccabili per manifeste pecche, resisi conto dei guasti e dell’inefficienza del sistema, scendono in campo per raccogliere attraverso la Istituzione i mezzi finanziari necessari a restaurare il sistema stesso allineandone le parti ai loro propositi e al loro potere, fidando nella permeabilità di persone e cose alle loro sollecitazioni e nell’appoggio della magistratura. Persone vistosamente non inattaccabili (vedi uomini di buona fede) inseriti nel gruppo dirigente dell’Istituzione possono creare difficoltà al rapporto con la magistratura e compromettere il buon esito del PRD. Così pensavano e parlavano i piduisti degli anni settanta.

* tratto dal libro “Loggia P2. Il Piano e le sue regole” (Castelvecchi), per gentile concessione degli autori Giuseppe Amari e Anna Vinci

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