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ustica aereo ricostruito ansadi Nicola Tranfaglia
Sono passati ormai trentasei anni dalla strage di Ustica in cui nella sera del 27 giugno 1980  persero la vita gli 81 passeggeri e i sette uomini di equipaggio dell’Itavia che conducevano in un volto di linea un DC9 da Bologna a Palermo. Ci furono un  processo penale in primo e secondo grado  all’inizio del ventunesimo secolo e poco dopo un processo civile per le responsabilità oggettive del Ministero della Difesa. Ma chi siano stati i colpevoli della sciagura e della conseguente strage e se sia stata una bomba e un missile a  provocare la strage questo non è stato accertato e a questo punto non sarà sicuramente chiarito.

Così la prima e l’ultima strage che dal 1969 di Piazza Fontana agli ultimi omicidi politici del 1984 che videro le rivelazioni di Patrizio Peci al giudice torinese Gian Carlo Caselli restano a distanza di un trentennio ancora non del tutto chiare almeno dal punto di vista dei colpevoli dei singoli delitti che punteggiano quella terribile storia.

Ed è questo quello che oggi-a grande distanza temporale dai quei tempi-dobbiamo ricordare e trasmettere alle nuove generazioni sperando che non debbano più aver a che fare con nuove ondate terroristiche.
27 giugno 2016

Tratto da: articolo21.org

In foto: il DC-9 dell'Itavia ricostruito nell'hangar di Pratica di Mare

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