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morti sul lavorodi Nicola Tranfaglia
Oggi nel nostro Paese si celebra per la 63ma volta la giornata dei morti sul lavoro. E, secondo l' ANMIL, che è l'associazione che raccoglie i parenti degli infortunati, deceduti per quel motivo, la statistica di cui parliamo in questa nota ha registrato un aumento molto significativo dei morti sui luoghi di lavoro tra i lavoratori ultrasessantenni. Nel 2013 furono il 27% tra tutti i morti sul lavoro (567),l'anno successivo 2014 sono stati il 26 %(657) e dal 1 gennaio al 9 ottobre 2015, il 32 %, 540). Oltre a un aumento generalizzato che anche l'INAIL registra tra i suoi assicurati, la situazione si aggrava ulteriormente fra i lavoratori anziani.
Al 9 ottobre 2015, 215 su 540 morti complessivi sui luoghi di lavoro ben 169 hanno un'età superiore ai 60 anni. Ricordiamo che se si aggiungono i morti sulle strade si arriva a superare i 1150 morti complessivi.
La legge Fornero non è immune da responsabilità. Salute malferma, acciacchi, male alle gambe e alle braccia, riflessi poco pronti in un'età avanzata, poco hanno contato per chi ha approvato questa legge. Va ricordato che tanti di coloro con la crisi hanno hanno perduto il lavoro e non sono riusciti a trovarne un altro e, rimanendo senza stipendio o pensione sono costretti a svolgere anche lavori pericolosi. Poi occorre ricordare che non ci sono solo gli infortuni mortali ma anche quelli gravi e meno gravi che, oltre la sofferenza di chi lo subisce comportano uno sborso enorme per le casse dello Stato.
Il giorno 11 ottobre 2014 i morti sui luoghi di lavoro erano 525, oggi 2015 sono 545 e l'aumento quindi è 3,7%. Ma l'INAIL registra tra i suoi assicurati un aumento superiore al 10 per cento. Perché questa differenza sostanziale? Il Jobs A ha incentivato con una forte iniezione di denaro l'assunzione di lavoratori che prima lavoravano in nero, erano partite iva e altro. Oggi c'è un grandissimo vantaggio ad assumere questi lavoratori, stipendi bassi licenziabili quando e come si vuole, silenzio sui propri diritti e sulla sicurezza. Una manna sempre per i soliti noti. Pochi giorni a Rubano, Remo Di Leta a 77 anni è morto schiacciato su una lamiera mentre stava demolendo una vecchia chiatta.

ANTIMAFIADuemila
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