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tranfaglia nicola4di Nicola Tranfaglia
La Scuola Nazionale della Pubblica Amministrazione, un istituto di eccellenza previsto nel nostro Paese e che ha la fortuna di poter utilizzare una splendida sede nella grande reggia borbonica di Caserta, si trova nella condizione spiacevole che dei ventisei vincitori del VI concorso concluso nel luglio 2014, dopo un anno di formazione ad alto livello, soltanto nove sono stati assunti e gli altri diciassette sono finiti in coda ad aspettare che vengano riassorbiti tutti i dipendenti in uscita dalle provincie.
Eppure si tratta di un istituto che costa alle Casse dello Stato ed è deputato a selezionare, reclutare e a formare i dirigenti pubblici essendo "punto centrale del Sistema unico del reclutamento creato per migliorare l'efficienza e la qualità della pubblica amministrazione". Le domande furono all'inizio più di diecimila e alla prima prova selettiva si presentarono più di 4 mila candidati.

Dopo una durissima scrematura durata altre quattro giornate di esame, è stata stilata la lista degli ammessi a seguire le lezioni nella più splendida delle cornici:la Reggia di Caserta. Il corpo dei docenti è ad alto livello e va da Michel Martone, ex viceministro del Lavoro in un precedente governo che percepisce un compenso di 59mila euro) al consigliere parlamentare in pensione Marcello Degni con identico compenso, al dirigente di ricerca all'ISTAT Efisio Gonario Espa (106 mila euro) al funzionario del parlamento europeo Sandro Mameli (135 mila euro) ad Alberto Heimler, già direttore centrale dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (173 mila euro) e Angela Razzino, dirigente generale dell'INAIL. Alcuni insegnanti - l'opinione è degli studenti - si sono visti molto poco a Caserta. Infine c'è il presidente Giovanni Tria che cumulando il suo stipendio universitario e l'identità della Scuola arriva a mettere insieme un'indennità complessiva di 2.271 euro. 
Per tentare un semplice confronto si è osservato che l'Ecole Nationale a Parigi spende 2,7 milioni di euro l'anno, come la nostra, ma deve formare 9O studenti e non 26 come quella di cui parliamo nel paese Italia. Ad agosto dell'anno scorso - il 2014- ha comunicato con una nota la lista delle posizioni di qualifica dirigenziale spettanti a chi aveva frequentato la Scuola superandone le prove finali. Ma sono spariti senza spiegazione i posti più ambiti. Cioè i quattro previsti nella struttura di vertice della Presidenza del Consiglio. Non solo. I due dirigenti da assumere al ministero della Difesa dovevano firmare il contratto al massimo entro il marzo 2015 ma sono ancora lì che aspettano. In nove casi su 26 l'impegno è stato mantenuto ma per gli altri invece la prospettiva è quella di una lunga anticamera. E al Dipartimento della funzione pubblica si sottolinea che dovranno prima smaltire le migliaia di dipendenti delle provincie ma la notizia non è stata ancora ufficialmente comunicata. La questione è infatti complessa vista che se la legge di stabilità mettesse per iscritto l'affermazione sulla necessità di smaltire i dipendenti delle provincie non si potrebbe giustificare l'assunzione ormai avvenuta di nove dei ventisei vincitori dell'ultimo concorso. E così la beffa resta e non si sa ancora che cosa succederà nelle prossime settimane.

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