Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

berlusconi renzi sordi Nicola Tranfaglia
La politica-politicante, quella che si gioca in alcune sale dei soliti palazzi, e grazie a un sistema informativo che è in gran parte schiavo come sono costretti ormai a scrivere alcuni giornali non del tutto piegati dalle lusinghe di ogni genere messe in atto dal presidente del Consiglio - segretario del partito democratico - si diffonde in gran parte della penisola, è di nuovo in moto e se ne hanno ogni tanto alcuni segni che, a prima vista, non è proprio facile interpretare nella giusta direzione.
Ad esempio, il soccorso azzurro che Forza Italia di Silvio Berlusconi ha portato nei giorni scorsi al governo in carica nelle votazioni sulla non ancora approvata riforma del futuro Senato e che ha scavato una crepa nei rapporti tra il partito che fa capo all'uomo di Arcore e la Lega di Matteo Salvini. Il progetto dell'ex premier che vive tra il paesetto lombardo e la difficile capitale è quello che si possa, con l'accordo del partito di maggioranza relativa e il suo leader, non nuovo a certi riverimenti, su una versione dell'Italicum diversa da quella finora approvata che prevedesse il premio di maggioranza e allontanasse l'incubo della lista unica che finirebbe per assoggettare sotto Salvini ciò che resta del vecchio impero berlusconiano. "Una trattativa per tornare alla prima versione dell'Italicum - ha dichiarato il senatore Romani - è in atto, che è quanto Renzi ha fatto capire prima ad Alfano e poi a Verdini è stato raccolto e compreso anche da Berlusconi". E ha senso anche il modo, proprio in cui proprio Romani, continua a rimandare l'annuncio di Forza Italia in Aula nel voto finale. Tutto sta diventando più chiaro. I grillini e i leghisti accusano i forzisti di essere tornati al "patto del Nazareno" che è un attacco che trova sostenitori ma risponde solo parzialmente alla realtà per la posizione di forza di cui ora si avvale Renzi. Né il presidente del Consiglio - segretario del partito democratico - si preoccupa più di tanto delle difficoltà che ora avanzano i parlamentari del Nuovo Centro Destra che hanno numerose obiezioni di fronte alle unioni civili perché proprio Verdini si è affrettato a rassicurare il nuovo alleato Renzi ("Le unioni civili - ha detto la stampella più recente del governo - Le voterei subito.") Così, almeno a livello parlamentare, il discorso si può tranquillamente chiudere.

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos